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Nardella: una legge popolare per salvare i centri storici

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La presentazione in Consiglio comunale della proposta di legge di iniziativa popolare per la salvaguardia del decoro, della vivibilità e dell’identità dei centri storici. Nardella. “Riporteremo i residenti in centro”

Una  proposta di legge di iniziativa popolare per la salvaguardia del decoro, della vivibilità e dell’identità dei centri storici:l’ha presentata il sindaco di Firenze Dario Nardella  in Consiglio comunale.Una legge  innovativa anche perché da’ una definizione giuridica di centro storico e che si basa su tre gli obiettivi dichiarati.

Innanzitutto  incentivare il ritorno della residenza in centro,  combattere il turismo squalificato ‘mordi e fuggi’ e regolare gli affitti turistici brevi “come succede in altre città europee ha detto Nardella.  Il secondo  è quello di tutelare il commercio tradizionale, l’artigianato. Il terzo “favorire il decoro anche inducendo i proprietari di immobili degradati ed abbandonati ad intervenire per il loro restauro prevedendo anche delle forme di contribuzione”.

In concreto nella legge ci saranno misure a sostegno di residenza, attività economica, patrimonio immobiliare, l’individuazione delle aree con più criticità, non solo legate ai centri storici ma anche ad altre zone di valore storico nei quartieri. Così parte da Firenze la proposta di legge di iniziativa popolare per la salvaguardia del decoro, della vivibilità e dell’identità dei centri storici.

Tra le novità, c’è quella della salvaguardia progressiva: i Comuni interverranno prioritariamente dove le criticità sono più forti. Sono previste tre fasi ovvero “la perimetrazione delle aree che presentano criticità; l’individuazione all’interno di queste di zone che arrecano pregiudizio ai valori culturali e paesaggistici, all’ambiente, alla sicurezza pubblica e la definizione delle misure necessarie a recuperare la qualità, la bellezza e la funzionalità di queste zone”.

Per quanto riguarda la residenza, se la legge sarà approvata, si individueranno per ciascuna zona delle destinazioni d’uso compatibili e incompatibili con la tutela dell’area, l’individuazione dei limiti per il mutamento delle destinazioni d’uso e istituzione della categoria funzionale residenziale-turistica. La proposta di legge mira a difendere le attività commerciali attraverso, ad esempio, la tutela di alcune tipologie di attività economiche e la limitazione all’insediamento di determinate attività in alcune zone. Inoltre i titolari di negozi e botteghe storici e tradizionali avranno un diritto di prelazione in caso di cessione o vendita di beni immobili di proprietà comunale o privata che siano sede dei medesimi negozi e botteghe. Per l’edilizia “la proposta mette in relazione gli interventi con quelli di difesa della residenza e di conformazione delle attività economiche in un quadro complessivo di salvaguardia dei centri storici”.

“Dialogheremo con gli altri Comuni” sottolinea ancora Nardella. Che aggiunge “porterò la proposta anche all’Anci, dobbiamo raggiungere e superare 50.000 firme, e l’obiettivo è sicuramente alla nostra portata anche perché oggi è possibile raccogliere firme in via digitale”.

“In questo modo -ha sottolineato il sindaco di Firenze-  noi mettiamo in campo strumenti che siano garantiti dalla legge nazionale perché fino ad ora i sindaci e le amministrazioni locali si sono mosse con azioni che spesso vengono attaccate nelle sede giudiziarie e nei tribunali amministrativi perché manca appunto una legge nazionale che ci dia poteri certi ed incisivi per salvare i nostri centri storici”.

Per Nardella -che ha sottolineato come Nda qui a settembre” verrà avviata “una campagna di ascolto e di confronto con le amministrazioni comunali, con le associazioni delle imprese e con i residenti”-  “l’interesse e la tutela del centro storico riguarda tutte le forze politiche. Noi abbiamo già avviato un dialogo con le città di Venezia, di Bergamo e di Roma, ma siamo sicuri di trovare tanti altri amministratori e sindaci d’accordo con questa iniziativa. Non abbiamo la pretesa di portare avanti solo la bandiera di Firenze, lo facciamo anche nell’interesse dell’Italia”.

 

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