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Nardella: vedo la Lega in difficoltà, PD abbia rapporto solido con Draghi

Nardella

“Secondo me Draghi ha fatto emergere due anime diverse dentro la Lega  che ora sono molto chiare: quella produttivista e quella sovranista” ha dichiarato Nardella.

“La Lega la vedo un po’ in difficoltà perché si deve rimangiare in poche ore tutto quello che ha detto e fatto in molti anni come ad esempio l’uscita dall’Euro e l’antieuropeismo. Sono solidale con la Lega per questo momento di grande conflitto interno”. Lo ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella, intervenuto a ‘Un giorno da pecora’ su Rai Radio 1.
“Secondo me Draghi ha fatto emergere due anime diverse dentro la Lega – ha aggiunto -, che ora sono molto chiare: una è quella produttiva, che non si è mai sognata di uscire dall’Europa, anzi che ha bisogno dell’Europa, l’anima delle imprese del nord-nord est, e poi c’è l’anima sovranista, quella più populista ed
ideologica che si sente in grande disagio e Salvini deve trovare il modo di tenere insieme queste anime. Non è facile”.

Su Twitter, ironizzando, il sindaco aveva scritto “la Lega ha scoperto l’Europa”, postando una foto di ‘prima’ con il leader del Carroccio Matteo Salvini e la scritta ‘Basta euro’, e una del ‘dopo’ con l’intervista dell’europarlamentare Antonio
Rinaldi che invece ha dichiarato: “Mai detto che volevamo uscire dall’euro”.

“La cosa più importante è che il rapporto tra Pd e Draghi sia un rapporto solido, forte e diretto. Così deve essere. Il mio partito deve prendere l’occasione di questo nuovo governo e giocare da protagonista, non aspettare le mosse degli altri. Non dobbiamo seguire gli altri ma devono essere gli altri a seguire noi. Poi è chiaro che deve lavorare per tenere gli alleati di prima, a cominciare dai
Cinque stelle vicini”. Lo ha poi aggiunto Nardella. I Cinque Stelle, ha  proseguito il sindaco di Firenze  “per il momento sanno dimostrando disponibilità al nuovo Governo”.

Il primo cittadino, sul Pd, ha chiarito che “ci sono certe questioni – per esempio le alleanze politiche, oppure le questioni che riguardano il Paese, il tema del lavoro, le scelte sulle opere, le infrastrutture, un modo di vedere l’economia – che riguardano la nostra identità, e devono essere secondo me discusse ed approfondite in un momento vero di confronto che è il congresso. Non sta a me decidere quando o come, ma la nostra identità viene prima di ogni cosa”.

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