Mar 5 Nov 2024
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ToscanaCronacaNaufragio Migranti in Calabria, le reazioni in Toscana

Naufragio Migranti in Calabria, le reazioni in Toscana

Firenze, il consiglio comunale del capoluogo toscano ha ricordato con un applauso e un minuto di silenzio il Naufragio Migranti in Calabria.

È stato il presidente dell’assemblea cittadina Luca Milani a fare le comunicazioni per il ricordo al Naufragio Migranti. Milani ha anche ‘rimproverato’ un paio di componenti della giunta, chiedendo maggiore attenzione: “Già c’è un clima particolare, lo sappiamo”, ha detto Milani alludendo probabilmente ai risultati delle primarie del Pd. “Voglio l’attenzione dell’aula, non mi pare che iniziamo nel migliore dei modi”, ha aggiunto Milani.

“Una tragedia di proporzioni immani quella di Cutro dove ancora una volta hanno perso la vita 62 migranti, tra loro uomini, donne e bambini. Il viaggio della speranza che si è infranta sulle coste calabresi e che deve farci riflettere sulla necessità di ripensare dal profondo l’accoglienza dei migranti in un contesto internazionale sempre più instabile”. Ha affermato il cardinale Augusto Paolo Lojudice, arcivescovo di Siena-Colle di Val D’Elsa-Montalcino e vescovo di Montepulciano-Chiusi-Pienza in merito alla morte, sulle coste della Calabria, di 62 migranti, ultima informazione disponibile, che tentavano di raggiungere l’Italia. Lojudice, che è membro della Commissione episcopale della Cei per le migrazioni, ha invitato “tutte le parrocchie e le comunità dell’arcidiocesi di Siena e della diocesi di Montepulciano-Chiusi-Pienza a dedicare un momento di questa giornata alla preghiera, in forma pubblica e anche privata, in suffragio delle vittime di questo terribile naufragio”.

“C’è un clima di morte intorno ai migranti a tutti i livelli… Le politiche, le leggi, la società”. Lo scrive sui social, a proposito della strage di migranti a Crotone, don Massimo Biancalani, parroco di Vicofaro, a Pistoia, noto per il suo impegno nell’accoglienza ai migranti, che ormai da anni ospita in grande numero nei locali parrocchiali anche attirandosi contro le critiche dei fedeli. “C’è una volontà di non vedere e allo stesso tempo di respingere tutti – afferma il sacerdote -. C’è una disumanità dilagante che sarà difficile arginare. Passerà anche questa ultima tragedia, della quale presto in pochi si ricorderanno. A noi non resta che disubbidire e rispondere positivamente e concretamente accogliendo ogni giorno. Vicofaro continua tra mille difficoltà e ostilità a soccorrere per essere sempre di più un presidio di umanità”.

La Fondazione Giovanni Paolo II, impegnata nell’aiuto ai popoli del Medio Oriente, chiede “con forza al Governo italiano e alla Comunità Europea di cambiare radicalmente la sua politica verso chi scappa dalla guerra, dalla povertà, dalla tortura, dalla fame, dai terremoti. I bambini morti a poche centinaia di metri dalla spiaggia italiana chiedono che ciascuno di noi non volti la faccia da un’altra parte, ma da oggi si impegni ad accogliere con umanità. Si, con umanità. La costa di Steccato di Cutro diventi la svolta nella nostra politica verso l’immigrazione, dobbiamo arrivare prima della morte: da oggi il nostro impegno deve cambiare”. E’ quanto si legge in una nota diffusa dalla stessa Fondazione. La Fondazione, che ringrazia il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la sua presa di posizione, ricorda come in questi anni, “ha più volte partecipato all’accoglienza di profughi avvenuta tramite i ‘corridoi umanitari’. Da domani dobbiamo intensificarli, impedendo che si fugga dalle guerre sfidando la morte attraverso il mare. Il Governo italiano e la Comunità Europea si impegnino da subito a realizzare e ampliare corridoi umanitari sicuri. I bambini morti a poche centinaia di metri dalla salvezza chiedono a tutti noi di impegnarci perché questo non avvenga più. La Fondazione Giovanni Paolo II si impegnerà lavorando con tutti coloro che si adoperano su questa strada, l’unica possibile”.

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