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Nave Golar Tundra, che cos’è e come funziona

Firenze, la nave Golar Tundra è una Fsru (Floating Storage and Regasification Unit), acquistata da Snam a Singapore e battente bandiera delle isole Marshall, è una nave rigassificatrice lunga circa 292,5 metri, larga circa 43,4 metri e alta circa 55 metri (altezza massima dalla chiglia al punto più alto).

Secondo dati di Snam la nave Golar Tundra è dotata di quattro serbatoi di stoccaggio di Gnl, disposti nella parte centrale dello scafo, ha l’impianto di rigassificazione a prua, mentre le sistemazioni per gli alloggi dell’equipaggio, per la sala di controllo centralizzata e per i macchinari di servizio si trovano a poppa.

Costruita nel 2015, la nave ha una capacità di stoccaggio di circa 170.000 metri cubi di gas naturale liquefatto e una capacità di rigassificazione continua di 5 miliardi di metri cubi l’anno. La Golar Tundra – che dovrebbe essere operativa a maggio – e la Bw Singapore, l’altra nave Fsru che invece sarà collocata a Ravenna, contribuiranno al 13% del fabbisogno energetico nazionale.

Snam ha acquistato la Golar Tundra nel giugno 2022 da Golar Lng Limited per un corrispettivo di 350 milioni di dollari (circa 330 milioni di euro) per favorire una maggiore sicurezza energetica e diversificazione degli approvvigionamenti dell’Italia. La nave ha lasciato il cantiere Keppel di Singapore il 21 febbraio 2023 per andare a Piombino (Livorno).

La Golar Tundra può operare sia come nave metaniera per il trasporto del gas naturale liquefatto (GNL) sia come Fsru; a Piombino avrà funzione di rigassificatore e sarà rifornita ad intervalli regolari da navi metaniere.

Ogni metaniera trasporta il Gnl alla temperatura di -160°C, trasferisce il gas naturale liquefatto nei serbatoi del terminale. Questo processo avviene tramite bracci di scarico installati sulla Golar Tundra i quali si allungano e si agganciano alle flange della metaniera; a quel punto il Gnl viene travasato nei serbatoi e stoccato. Successivamente, viene rigassificato.

Il processo di rigassificazione si ottiene immettendo il Gnl in uno scambiatore di calore in cui scorre un liquido più caldo, normalmente acqua di mare, la cui temperatura naturale è sufficiente per riportare il gas allo stato gassoso. Il metano a temperatura ambiente ottenuto dal processo di rigassificazione viene poi compresso e immesso in un gasdotto che parte dalla Fsru e arriva alla rete di trasporto nazionale.

La nave ha un equipaggio di circa 30 persone, tutti europei, suddiviso tra 12 marinai di coperta, 13 di macchina e tre in cucina. Ad oggi esistono 48 Fsru operative nel mondo, di cui 25 con una capacità di stoccaggio di Gnl compresa tra 160mila e 180mila metri cubi.

In Europa sono in fase di studio e sviluppo 10 nuovi progetti di navi rigassificatrici: sei in Germania, uno in Olanda, Estonia e Finlandia, e uno in Francia; su dieci – sottolinea Snam -, nove prevedono una collocazione in luoghi fortemente antropizzati come porti cittadini o località lungo la costa.

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