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Nave Life Support arrivata a Livorno con 72 migranti

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Nave Life Support arrivata a Livorno con 72 migranti
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Nave Life Support arrivata a Livorno con 72 persone. Restano tutti in Toscana, tra loro 14 donne e 11 minorenni.

Audio: servizio di Viola Giacalone

Ha attraccato stamani intorno alle 7.30, alla banchina 56 del porto di Livorno, scortata da una motovedetta della capitaneria, la Life Support, nave della ong Emergency, con 72 migranti a bordo salvati nei giorni scorsi su due barconi alla deriva al largo della Libia. I naufraghi, fra cui 14 donne e 11 minori di cui quattro accompagnati, e 47 uomini adulti, erano partiti dalla Libia e provengono da Bangladesh, Egitto, Pakistan e Siria. Una volta sbarcati, rifocillati e visitati dai medici del 118, al termine delle operazioni di identificazione, i migranti verranno ridistribuiti proporzionalmente tra le province toscane, mentre i minori rimarranno in provincia di Livorno. Le operazioni di sbarco si sono concluse alle 10.45 “Dopo più di tre giorni di navigazione siamo arrivati a Livorno per lo sbarco delle persone soccorse, operazione che si è svolta regolarmente e in collaborazione con le autorità locali – afferma Domenico Pugliese, comandante della Life Support di Emergency – Sconcerta sapere che proprio in questi stessi giorni il governo abbia deciso di proseguire sulla strada del Protocollo di intesa con l’Albania e dell’esternalizzazione delle frontiere, senza neanche attendere il pronunciamento della Corte di giustizia europea. Ai 72 naufraghi che oggi finalmente sono potuti scendere a terra auguriamo tutto il meglio, mentre noi ci prepareremo per una nuova missione”. Pugliese ha anche commentato la decisione di farli attraccare a Livorno: “È la quinta volta che ci viene assegnato” il porto di Livorno “che dista diversi giorni di navigazione dalla zona operativa, arrivare fin qui significa costringere i naufraghi, ossia persone vulnerabili che hanno già affrontato sofferenze e lunghi viaggi, ad ulteriori giorni in mare ritardando il momento in cui potranno accedere alla rete dei servizi essenziali e presentare la domanda di asilo. Inoltre, significa tenerci più giorni del necessario lontani dal Mediterraneo centrale, dove c’è drammaticamente bisogno di navi di ricerca e soccorso”.  Con lo sbarco di oggi, fanno sapere da Emergency, la Life support ha concluso la 25/a missione da dicembre 2022, soccorrendo 2293 persone nel Mediterraneo centrale.

I naufraghi, di cui 14 donne, quattro minori accompagnati e sette che viaggiano da soli, erano partiti dalla Libia e provengono da Bangladesh, Egitto, Nigeria, Niger, Pakistan, Palestina e Siria. “Nel 2014 me ne sono andato dal mio Paese perché è scoppiata la guerra e la mia città è stata molto colpita. Non è stato difficile decidere di partire: qualsiasi luogo sarebbe stato meglio che lì”, racconta un ragazzo siriano a bordo che per otto anni ha vissuto in Libano, per poi spostarsi in Libia per provare a raggiungere la Germania, dove spera di poter fare arrivare anche i familiari, bloccati in Libano dalla guerra.

Anche Giani si è espresso sul centro in Albania: “Ritengo sconfortante, che di fronte a questi 70 e oltre migranti che saranno accolti in Toscana, e per i quali già abbiamo una programmazione per inserirli e trovare una risposta anche ai minori, vedere sprecare soldi per un centro in Albania che non lascerà nulla. Un centro che viene costantemente messo in discussione anche sulla base delle fonti normative e che porta addirittura a dover cambiare le leggi. I cittadini valutino loro”. Lo ha detto il presidente della Toscana, Eugenio Giani, commentando l’arrivo della nave Life Support a Livorno con 72 migranti a bordo.