Cortei spontanei di protesta da parte di operatori Ncc (Noleggio con conducente) sono in corso in Toscana, a Firenze e a Pisa. Manifestazioni in contemporanea anche a Milano, Roma e Cagliari.
Secondo quanto si apprende, a Firenze, il corteo, che è arrivato a contare oltre 120 veicoli, ha raggiunto la sede regionale Rai della Toscana in piazza De Gasperi dove i manifestanti hanno stazionato per un po’ di tempo richiamando l’attenzione degli operatori della televisione statale. Poi il serpentone è ripartito transitando di nuovo, a bassa velocità, dai viali di circonvallazione passando per la Fortezza da Basso in direzione dell’aeroporto Vespucci.
Le motivazioni della protesta da Simone Baldanzi autista Ncc intervistato da Chiara Brilli
Un altro corteo con almeno 50 van ha invece percorso la superstrada Firenze-Pisa-Livorno a 90km/h su due corsie con partenza da Vicarello e uscita allo svincolo Pontedera-Ponsacco con proseguimento in direzione della stazione di Pisa. Il corteo è in corso ed è previsto che tramite la via Aurelia raggiunga Livorno fino al Comune. Entrambi i cortei sono spontanei e non risultano essere promossi da sigle sindacali.
Invece nella Toscana occidentale, dopo la tappa di Pisa il corteo con gli Ncc ha raggiunto la stazione, con qualche rallentamento del traffico cittadino, e poi proseguendo per l’Aurelia si è diretto a Livorno entrando dai quartieri nord cittadini. Gli Ncc sono andati fino al Comune di Livorno chiedendo di essere ricevuti dal sindaco Filippo Nogarin
Il corteo è stato organizzato spontaneamente senza il coinvolgimento di sigle sindacali.
“Non fatico a credere al ministro Toninelli quando dice che non capisce perché le imprese Ncc stiano scendendo in strada per protestare contro il Governo. Non capisce perché non è in grado di rendersi conto, e purtroppo non è la prima volta, del danno che sta procurando a migliaia di imprenditori”: così Giorgio Silvano Dell’Artino, presidente di Azione Ncc, l’associazione delle aziende di servizio di trasporto pubblico con conducente spiega la mobilitazione spontanea di stamani a Firenze e Pisa con serpentoni di van e altri veicoli.
“Ci hanno preso in giro e il primo a farlo è stato proprio il ministro Toninelli – spiega Dell’Artino – dimostrando di non avere la volontà politica di abrogare la norma che obbliga i Ncc a rientrare in garage alla fine di ogni servizio. Un vincolo che sia lo stesso Parlamento, sia l’Autorità per la Concorrenza che la Corte di Giustizia della Ue hanno più volte definito illegittima perché impone solo ad alcune imprese dei limiti alla loro libertà di impresa punendo così i consumatori per tutelare altre aziende”.
“Basti pensare che mentre noi abbiamo dovuto sputare sangue solo per essere ascoltati – aggiunge Dell’Artino – i taxi sono stati subito ricevuti dopo di noi e hanno dettato la linea del Governo. E infatti non solo non ci hanno tolto dalla testa la spada di Damocle dell’art. 29 quater della legge quadro per il trasporto di persone mediante autoservizi pubblici non di linea. E’ la disciplina che prevede, nello specifico, che l’auto con conducente che svolge servizio di trasporto pubblico non di linea debba rientrare in deposito una volta finito il servizio e da quel deposito debba ripartire ogni volta che deve svolgere un nuovo trasporto. Ma hanno messo anche altri vincoli prevedendo che la sede del vettore e almeno una rimessa siano nel territorio del Comune che ha rilasciato licenza e che l’inizio e il termine di ogni singolo servizio di noleggio con conducente debba avvenire presso rimesse autorizzate situate nel territorio del Comune”.
“Altroché Governo del Cambiamento, questo è l’Esecutivo delle Caste che invece di garantire la libera concorrenza e la libera prestazione dei servizi da anni preferisce fare l’ennesimo favore alla lobby dei taxi facendo pagare il conto a migliaia di imprese Ncc, oltre 2.000 in Toscana, che saranno costrette a chiudere”, conclude.