L’operazione “Rimpiazzo” dalle prime ore di stamani ha portato all’arresto di 31 persone appartenenti alla cosca dei “Piscopisani”. Impiegati oltre 200 poliziotti a Vibo Valentia e altri nelle province di Prato, Livorno, Reggio Calabria, Palermo, Roma, Bologna, L’Aquila, Alessandria, Brescia, Nuoro, Milano e Udine.
Sono 31 gli arresti eseguiti dalla Polizia di Stato nell’ambito dell’operazione “Rimpiazzo” condotta dal Servizio centrale operativo e dalla Questura di Vibo Valentia, sotto le direttive della Procura antimafia di Catanzaro, diretta da Nicola Gratteri. La cosca colpita nell’operazione è quella cosiddetta dei “Piscopisani”, così chiamata perchĂ© ha la sua base operativa nella frazione “Piscopio” di Vibo Valentia. Le persone coinvolte nell’operazione sono ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione per delinquere di tipo mafioso e concorso esterno in associazione mafiosa; estorsione, danneggiamento e rapina, aggravati dal metodo mafioso; detenzione e porto illegale di armi ed esplosivi, lesioni pluriaggravate, intestazione fittizia di beni, traffico e spaccio di sostanze stupefacenti.
Il gruppo criminale da tempo cercava di rimpiazzare quello dei Mancuso, storicamente dominante sul territorio, nel controllo delle attivitĂ illecite e gli scontri tra i due clan avevano giĂ provocato alcuni omicidi. E’ nell’ambito del tentativo dei “Piscopisani” di subentrare negli affari della cosca rivale non solo nel vibonese, ma in tutto il territorio nazionale, che era stata impiantata una base operativa delle loro attivitĂ criminali a Bologna. Proprio nel capoluogo emiliano nelle settimane scorse erano state sequestrate armi che sarebbero state nella disponibilitĂ dei malviventi e che ne confermano le mire espansionistiche. Dalle indagini è emerso inoltre che la cosca avrebbe “piazzato” cocaina a Palermo. Quantitativi consistenti di droga sono stati sequestrati nel corso delle indagini proprio nel capoluogo siciliano.
In merito alle operazioni di questa mattina è intervenuto anche il ministro dell’Interno Salvini: “Grazie alle nostre forze dell’ordine e agli inquirenti! Operazioni di questo tipo mandano un segnale preciso ai clan: c’è tolleranza zero, lo Stato è piĂą forte di voi”.