Gli investigatori della Dia di Reggio Calabria e quelli del Comando provinciale della Guardia di finanza hanno notificato le ordinanze di custodia cautelare disposte dal gip di Reggio, su richiesta della Dda, nei confronti degli indagati già sottoposti a fermo il 19 febbraio scorso nell’operazione “Martingala” – e per i quali i giudici in sede di convalida si erano dichiarati incompetenti – eseguita in contemporanea con un’altra operazione coordinata dalla Dda di Firenze e che hanno dato un colpo al sistema di riciclaggio delle ‘ndrine.
I nuovi provvedimenti hanno confermato l’impianto accusatorio nei confronti delle figure ritenute centrali dell’indagine, cioè l’imprenditore reggino Antonino Mordà e di Antonio Scimone che, secondo l’accusa, attraverso il fitto reticolo di imprese nazionali ed estere a lui riconducibili, aveva creato un “sistema” funzionale alla commissione di delitti che vanno dalla frode fiscale, al riciclaggio, dall’esercizio abusivo di attività finanziaria all’usura. Per entrambi è stata disposta la custodia in carcere.
Applicata la custodia in carcere anche nei confronti di Giuseppe Nirta, accusato di autoriciclaggio e trasferimento fraudolento di valori. Disposti, invece, i domiciliari per Antonino Carlo Chirico, ritenuto responsabile di concorso con Mordà nei reati di usura, bancarotta fallimentare e ricettazione di denaro, nonché dell’imprenditore Domenico Gallo, nei confronti dei quali i Gip, rispettivamente, di Torino e Alessandria non avevano convalidato il provvedimento di fermo.