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šŸŽ§ Nessun legame epatiti-vaccini, improbabile adenovirus

Al Meyer nuovo metodo per identificare tumori al sistema nervoso

Foto Controradio

Lā€™origine delle epatiti acute che hanno colpito 190 bambini nel mondo continua a non trovare una risposta definitiva ma lā€™Iss prende una posizione spiegando di ritenere ā€œimprobabileā€ lā€™ipotesi dellā€™adenovirus che negli ultimi giorni si era rafforzata dopo le dichiarazione dellā€™Oms di sabato scorso.

Tre le ipotesi piuā€™ accreditate sul tavolo, la prima era appunto quella sulla responsabilitaā€™ di questa famiglia di virus che puoā€™ causare il comune raffreddore, giudicata ora poco credibile dallā€™Istituto che rappresenta il braccio tecnico scientifico del ministero della Salute. ā€œUn tipo di adenovirus, in particolare ā€“ ha spiegato anche lā€™Ecdc ā€“ causa comunemente gastroenterite acuta e sono stati segnalati casi di epatite in bambini immunocompromessi, ma mai in precedenza in bambini saniā€, come erano quelli colpiti in queste settimane. ā€œLā€™adenovirus ā€“ precisa lā€™Iss ā€“ normalmente non eā€™ associato a malattie epatiche. In ogni caso lā€™adenovirus contenuto nei vaccini a vettore adenovirale anti Sars-Cov-2 utilizzati in alcuni Paesi (in Italia AstraZeneca e Janssen), eā€™ geneticamente modificato in modo da non replicare nelle cellule del nostro organismoā€. La seconda ipotesi eā€™ quella di un adenovirus mutato e a questa si aggiunge la terza su unā€™azione tandem di un adenovirus assieme ad un altro virus, come il SarsCoV2. Tutti dā€™accordo invece nellā€™escludere la responsabilitaā€™ dei vaccini contro Covid-19, poicheā€™ i bambini in Gran Bretagna, come quelli in Italia, non erano vaccinati. Secondo altri esperti, infine, lā€™immunitaā€™ ridotta a causa dei diminuiti contatti sociali durante la pandemia potrebbe avere contribuito a rendere i bambini piuā€™ vulnerabili ma al momento questa quarta tesi non convince molti. ā€œLa sola cosa che possiamo dire eā€™ che lā€™impattoā€ delle epatiti pediatriche ā€œeā€™ grave, visto il numero di bambiniā€ che sviluppano ā€œmalattia severa e che alcuni di questi addirittura richiedono trapianto di fegatoā€, ha detto la direttrice del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie Andrea Ammon in una conferenza stampa virtuale. ā€œPubblicheremo una valutazione del rischio rapida probabilmente giovediā€™ che riassumeraā€™ tutto cioā€™ che sappiamo, il che non eā€™ necessariamente molto, le indagini e le ricerche sono in corso e ci sono molte incognite, ma saraā€™ un documento che possiamo aggiornare periodicamente con le informazioni che arrivanoā€, ha aggiunto. In Italia lā€™attenzione della rete pediatrica eā€™ massima: i Pediatri di Famiglia hanno attivato una rete di sorveglianza sul territorio nazionale per segnale e valutare ogni caso sospetto, ha annunciato Antonio Dā€™Avino, presidente della Federazione Italiana Medici Pediatri Fimp, che ha incontrato il ministro della Salute Roberto Speranza. Ad oggi sono 190 i casi nel mondo di epatite acuta (dato in continuo aggiornamento) finora registrati nei bambini, con la malattia finora identificata in 12 Paesi a livello globale, inclusi 40 casi nellā€™Unione Europea: di questi ultimi, una decina sono stati registrati in Italia, con tre confermati. In Italia, come ha riferito Sileri, ā€œabbiamo una decina di segnalazioni, un trapianto eā€™ stato fatto e tre sono casi confermatiā€. Il sottosegretario ha invitato i genitori ā€œa non allarmarsi al primo segno e rivolgersi al medico, percheā€™ i sintomi iniziali sono simili a quelli di unā€™influenza i sintomi iniziali sono simili a quelli di unā€™influenza gastrointestinale, ā€˜molto comune in etaā€™ pediatricaā€™ā€. Il sintomo piuā€™ evidente delle epatiti ā€œeā€™ lā€™ittero o colorazione giallognola della pelle e delle sclere. Altri sintomi gastrointestinali con cui si presenta, come nausea vomito e febbre sono abbastanza frequenti nei bambini, ma in genere in 48 ore passanoā€. Nel Lazio eā€™ stato registrato un secondo caso: una bambina di 8 mesi ricoverata ed ora fuori pericolo. Mentre sta bene, eā€™ stato dimesso dopo 14 giorni e sono in corso gli esami di genomica molecolare allo Spallanzani per un bimbo che era stato ricoverato a fine marzo allā€™ospedale Goretti di Latina e che potrebbe rappresenta il primo caso probabilmente verificatosi in Italia. Unā€™altra bambina di 3 anni a Modena eā€™ stata dimessa.

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Chiara Brilli e Gimmy Tranquillo hanno fatto il punto con il dott. Giuseppe Indolfi, associato di pediatria del Meyer

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