“Nidi gratis” per oltre 13 mila bambini. Cresce la domanda di servizi per l’infanzia. A un anno dal lancio, la misura regionale produce effetti redistributivi. Stanziati 40 milioni di euro anche per il 2024/2025. Possono accedere al bando i nuclei familiari residenti in Toscana con bambini fino a 3 anni e con Isee fino a 35 mila euro. Col nuovo bando scelta libera tra nidi comunali e privati accreditati.
Audio: Presidente Regione Toscana Eugenio Giani e assessora all’istruzione Alessandra Nardini
Circa 13.500 tra bambini e bambine hanno potuto beneficiare nell’anno in corso di “Nidi gratis”, la misura che, grazie al contributo del Fondo Sociale Europeo, veniva lanciata nel 2023 con l’obiettivo di allargare la platea di famiglie che possono avere accesso ai servizi educativi per la prima infanzia. Il contributo medio per ogni famiglia è stato di circa 2.220 euro, ma emerge già un effetto traino di “Nidi gratis” sulla domanda. Sempre di più le famiglie economicamente fragili richiedono il contributo e le domande, nel 2023/24, sono state accolte per il 58% tra nidi pubblici e privati. Si conferma, da Irpet, il carattere redistributivo della misura per cui “se – si legge in una nota della Regione – il nido fosse accessibile a tutti, il beneficio sarebbe maggiore per i meno abbienti”. Il bando per l’anno 2024/2025, finanziato sempre con 40 milioni di euro – i fondi sono gli stessi del 2023 – vede la possibilità di scegliere liberamente tra nidi comunali e nidi privati accreditati senza i vincoli per accedere ai privati convenzionati previsti nel primo anno. Su “Nidi gratis” la Toscana investe 244 milioni di euro della programmazione europea (2021-2027) e per l’anno in corso le risorse utilizzate sono oltre 31 milioni di euro. Come funziona: il contributo della Regione integra il bonus nidi erogato dall’Inps per azzerare la quota delle rette a carico delle famiglie. Ma mentre il bonus Inps viene concesso a rimborso, dopo che la retta è stata anticipata dalla famiglia, la Regione integra direttamente la quota che eccede il rimborso Inps praticando così lo “sconto” fino a concorrere all’intero ammontare della retta mensile massima di 800 euro.
I genitori con Isee fino a 35.000 euro non anticipano nulla della retta. Basta che siano residenti in Toscana e abbiano figli con età fino a tre anni. Ciascuna famiglia beneficia di uno sconto fino ad un massimo di 5800 euro per 11 mesi. Lo sconto della Regione viene riconosciuto per i nidi ma anche per spazi gioco e servizi educativi in contesto familiare. “Oggi noi possiamo vantare che rispetto ai parametri di Lisbona” per i quali i Paesi europei devono impegnarsi a offrire asili nido ad almeno il 33% dei bambini “noi abbiamo il 62% dei Comuni toscani che ha raggiunto questo obiettivo. Si tratta quindi di una capacità di offrire un servizio degli asili che ha un beneficio indubbio per le famiglie, per la comunità e caratterizzano la Toscana per essere avanguardia di quello che a mio giudizio dovrebbe fare il Ministero della Pubblica istruzione e spero che faccia presto”. Lo ha detto il presidente della Toscana Eugenio Giani aggiungendo che “è un’iniziativa che io ho voluto fortemente per essere la scelta qualificante sul piano dei servizi per questa legislatura. Siamo la Regione che ci ha investito di più rispetti ai suoi abitanti”.
Bambini e bambine al centro, dunque, con un sistema educativo che supera le disuguaglianze, ricorda l’assessora all’istruzione Alessandra Nardini citando Don Milani. “Questo intervento ha inoltre il merito di stimolare l’occupazione delle giovani coppie e in particolare delle mamme. Abbiamo – conclude Nardini – legato il bando all’Isee perché non ci convince la proposta del governo di condizionare maggiori contributi alla presenza di almeno due bambini all’interno di un nucleo familiare. Il nido non è un premio per le donne che danno un contributo soddisfacente per la crescita della patria, dobbiamo vedere al centro il diritto dei più piccoli”.