Un ricorso straordinario al presidente della Repubblica Sergio Mattarella contro la linea 3.2 della tramvia a Firenze (verso Bagno a Ripoli) e la cosiddetta Variante al centro storico. A presentarlo i gruppi consiliari in Palazzo Vecchio Forza Italia, con in primis il capogruppo Mario Razzanelli, Fratelli d’Italia e M5s.
Non è stato considerato l’impatto della 3.2 sul traffico dei viali e i suoi costi esorbitanti (solo il nuovo ponte sull’Arno costerà 80 milioni) e soprattutto non è stata fatta la Valutazione dì Impatto Ambientale: sono queste alcune delle considerazioni alla base del  ricorso straordinario al presidente della Repubblica Sergio Mattarella, presentato dal capogruppo in Palazzo Vecchio, Mario Razzanelli. alla conferenza stampa anche il senatore azzurro e coordinatore di Fi in Toscana Massimo Mallegni, oltre che il consigliere toscano Marco Stella.
Si tratta del terzo ricorso presentato contro i lavori della tramvia verso Bagno a Ripoli e il passaggio dei binari nel centro storico. “Il primo ricorso fu contro la sentenza del Tar per la linea 3.2 – ha spiegato Razzanelli -. Il Tar che respinse il mio ricorso con la motivazione che non avrei potuto presentarlo in quanto consigliere comunale, decisione contro la quale sono ricorso al Consiglio di Stato. Il secondo è il ricorso al Tar contro la Vacs, adesso il ricorso straordinario al Capo dello Stato su entrambe le opere”.
Per Razzanelli “tutti i fiorentini, anche quelli favorevoli alle tramvie, quando scoprono i dettagli della Vacs, col suo passaggio in via Cavour, via Lamarmora e piazza San Marco, si dicono contrari alla sua realizzazione. Non è stato considerato l’impatto della 3.2 sul traffico dei viali e i suoi costi esorbitanti (solo il nuovo ponte sull’Arno costerà 80 milioni) e soprattutto non è stata fatta la Valutazione dì Impatto Ambientale, che dimostri che il numero di persone trasportate dalla tramvia tra Piazza della Liberta e Viale Europa è superiore a quelle bloccate”.
” Considerando che vengono cancellate due corsie su sei tra piazza della Libertà e piazza Beccaria – ha detto ancora -, due su quattro sul Lungarno tra il ponte San Niccolò ed il ponte da Verrazzano, mentre in Viale Giannotti e via Poggio Bracciolini rimane una sola corsia per il traffico veicolare”.
Mallegni, che non ha firmato il ricorso, così come Stella, ha precisato di rispettare “l’attività del nostro capogruppo a Palazzo Vecchio Mario Razzanelli, che in questi anni ha sempre ritenuto di opporsi legittimamente al progetto e alla realizzazione della tramvia a Firenze con una sua battaglia personale. Forza Italia, come in tutta Italia, ritiene difficile conciliare la storia, l’arte e la cultura con in mezzo un treno da 30 metri che sferraglia avanti e indietro. Per questo siamo fermamente contrari alla realizzazione della variante centro storico a Firenze”