Dom 29 Dic 2024
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ToscanaCronacaNuovo suicidio in carcere a Prato

Nuovo suicidio in carcere a Prato

Secondo suicidio in dieci giorni nella casa circondariale di Prato, dove oggi un 35enne tunisino, con problemi di natura psichiatrica, si è impiccato nella sua cella del reparto isolamento. Il quarto caso dall’inizio dell’anno nel carcere pratese.

Il numero di suicidi dall’inizio dell’anno nelle carceri italiane ha raggiunto la drammatica cifra di 66 decessi. Lo riferisce il segretario generale del Spp (Sindacato polizia penitenziaria) Aldo Di Giacomo.

Accertamenti, diretti dalla procura guidata da Luca Tescaroli, sono stati ordinati per ricostruire le ultime ore di vita della vittima

Oltre sessanta suicidi in sette mesi nelle carceri italiane: almeno ventuno casi in più rispetto a quelli dello stesso periodo nello scorso anno. L’ultimo decesso, prima del caso pratese di queste ore, si era verificato a Biella, dove ieri si è impiccato un detenuto albanese di 55 anni che stava facendo lo sciopero della fame perché chiedeva il trasferimento dal carcere per avvicinarsi ai suoi familiari. Nei giorni scorsi l’uomo era stato portato in ospedale per una visita psichiatrica, ma non sarebbe stato riscontrato un elevato rischi di atti di autolesionismo.

Quello di Prato di oggi è solo l’ennesimo di una serie di casi che, secondo sindacati e associazioni, sarebbero ancora di più di quelli ufficialmente dichiarati: per ‘Antigone’  “dal 1992 ad oggi solo in tre casi, a fine anno, si erano registrati numeri più alti”, spiega il presidente dell’associazione, Patrizio Gonnella, parlando di un “sistema penitenziario al collasso, tra suicidi, sovraffollamento e proteste”. Critiche arrivano anche dal segretario del Sindacato di polizia penitenziaria, Aldo Di Giacomo, per il quale “neanche sui numeri dei suicidi si riesce ad avere un dato certo” e aggiunge: “al cosiddetto conteggio ufficiale bisogna considerare, ad oggi, i 21 decessi le cui cause sono ancora in corso di accertamento, per molti dei quali noi sosteniamo siano suicidi per inalazione di gas. La prima cosa che chiediamo all’amministrazione penitenziaria – dice Di Giacomo – è proprio un’operazione verità per superare quella cifra ignota che ha un forte peso di inciviltà. C’è poco da sminuire e nascondere: con questo trend, a sette mesi dall’inizio dell’anno, supereremo il tristissimo primato negativo degli 84 suicidi del 2022”. Per il segretario generale dell’Organizzazione sindacale autonoma polizia penitenziaria (Osapp), Leo Beneduci, si tratta di “un disastro che non ha precedenti nella storia penitenziaria del Paese in termini di suicidi in meno di otto mesi, di cui sette anche tra il personale”, sostiene il sindacalista che segnala l’altra emergenza, quella delle rivolte “orchestrate con precisione militare grazie a una rete sommersa di smartphone”.