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Nutrivano abusivamente i cinghiali per poi abbatterli, 2 denunce nell’Aretino

Ispra

(Foto di repertorio)

Monte San Savino, Avevano allestito due punti di foraggiamento dei cinghiali, pratica vietata e spesso utilizzata ai fini del bracconaggio, nei boschi della Valdichiana.

Per questo due persone, appartenenti ad una squadra di caccia al cinghiale, sono state denunciate per il reato di foraggiamento di cinghiali, reato introdotto nel 2015 che prevede la pena dell’arresto da due a sei mesi o l’ammenda da 516 a 2.065 euro, dai carabinieri forestali di Monte San Savino (Arezzo) con il supporto dei colleghi di Cortona.

I militari hanno rinvenuto nel bosco un distributore automatico di granaglie, costituito da un bidone sospeso a mezz’aria, alimentato da una batteria collegata ad un pannello solare per la ricarica. Una volta riempito con mais o favino, il distributore veniva azionato ad intervalli regolari, così da spargere cibo al suolo. I due, secondo i forestali, provvedevano inoltre periodicamente a spargere grandi quantità di pane sul terreno, al fine di fornire un’alimentazione supplementare ai cinghiali.

Dietro questa pratica di fornire cibo agli animali selvatici, sembra esserci una vera e propria organizzazione con squadre e territori assegnati. Ma il reato di foraggiamento abusivo, oltre ad essere fuori legge, è dannosa anche per l’uomo stesso. Infatti, Con l’alimentazione artificiale continua e in grandi quantità i cinghiali si abituano alla presenza dell’uomo. Cosa che li porta ad avvicinarsi alle abitazioni, alle coltivazioni e alle strade con l’inevitabile aumento di incidenti stradali e di danni alle coltivazioni.

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