Firenze, l’officina nazionale di Omc – Officina manutenzione ciclica, operante nel Polo Tecnologico Ferroviario di Osmannoro, una delle più grandi officine d’Italia e presenza storica nel capoluogo toscano, sta per chiudere le porte e delocalizzare alcune sue attività.
Ad annunciarlo i sindacati Filt Cgil, Uilt, Ugl Ferrovieri e Orsa Toscana che nella giornata di domani hanno indetto uno sciopero del personale con presidio davanti all’impianto in via Curzio Malaparte a Firenze, dalle 09.00 alle 11.30, sottolineando che “la situazione è molto grave ma noi non permetteremo che tutto ciò avvenga nella totale indifferenza“.
“Purtroppo, da quando l’officina si è trasferita da Porta al Prato a Osmannoro abbiamo rilevato una continua riduzione di personale. Da oltre 400 maestranze presenti nel 2008 oggi se ne contano solo 120, cosa quest’ultima che mette a serio rischio il futuro stesso dell’intera struttura – spiegano le sigle -. Tutto questo è correlato dalla totale mancanza di investimenti, da parte aziendale, indispensabili a poter manutenere i nuovi materiali circolanti in Toscana. Ad aggravare ulteriormente la situazione è giunta la notizia che Trenitalia stia addirittura progettando la delocalizzazione di determinate lavorazioni di qualità, togliendole dalla Toscana verso altre regioni, andando quindi a ridurre in maniera sostanziale i posti di lavoro nella nostra regione rischiando così di creare fortissimi danni sia all’economia locale che a molti giovani toscani, togliendo di fatto a loro un’altra, l’ennesima, possibilità di trovare un lavoro di qualità nel territorio. Tutto questo per noi è inaccettabile”.
I sindacati , oltre alle preoccupazione per l’Officina di Manutenzione Ciclica, sono allarmati che tale “erosione di buona occupazione venga attuata anche negli uffici di Direzione Tecnica di viale Spartaco Lavagnini, dove le uscite per pensionamento non hanno trova un adeguato ricambio generazionale”.