Rassoul Bissoultanov, è tornato in Spagna in quanto ha chiesto e ottuenuto dalle autorità iberiche di essere processato a Girona. La prima udienza è stata fissata per il 30 maggio 2022.
Rassoul Bissoultanov, il ceceno accusato dalla giustizia italiana dell’omicidio di Niccolo’ Ciatti, il 22enne di Scandicci (Firenze) pestato a morte l’11 agosto del 2017 mentre si trovava con gli amici sulla pista da ballo di una discoteca di Lloret de Mar, è tornato in Spagna.
Secondo quanto riportato dal quotidiano fiorentino, ‘La Nazione’, l’uomo, sotto processo in Italia davanti alla corte di assise di Roma, ha chiesto alle autorità iberiche, che lo avevano rinviato a giudizio nel corso di un’indagine parallela a quella italiana, di essere processato in Spagna. La sua richiesta è stata accolta e la prima udienza è fissata per il 30 maggio 2022 davanti al tribunale di Girona.
Alla fine di maggio, riparte così il processo, in parallelo a quello italiano. Accanto al suo legale spagnolo, Carles Monguilod, Bissoultanov ha pure tenuto una veemente conferenza stampa, in cui il sistema giudiziario italiano è stato definito “fascista” e non competente. Una mossa che potrebbe avere lo scopo di non partecipare al processo italiano iniziato lo scorso 24 gennaio. Processo che è stato stoppato dai legali del ceceno per incompetenza di Roma su questo procedimento
Istanza, come riporta sempre La Nazione, che fa leva sull’annullamento della misura cautelare che ha permesso al ceceno di tornare in libertà dopo l’arresto in Germania e la successiva estradizione in Italia. Se Bissoultanov dovesse essere assolto nel nostro Paese, potrebbe anche evitare il processo spagnolo e far perdere le proprie tracce.
In Spagna, infatti, se l’imputato non è presente il processo non si celebra. Un’assoluzione dalla corte di Cassazione italiana che si pronuncerà il prossimo 4 maggio, darebbe a Bissoultanov questa possibilità.
Al momento l’udienza a Girona è fissata per il 30 maggio, la sentenza prevista per il 3 giugno.
“Non sono un assassino, la morte del ragazzo è stata un incidente”. Lo ha detto alla stampa spagnola, come riportato alcuni quotidiani iberici, Rassoul Bissoultanov.
“Io non fuggo dalla giustizia, però voglio essere giudicato qui, perché non mi fido della giustizia italiana. In Italia mi hanno trattato male e mi hanno fatto firmare documenti senza un avvocato o un interprete” ha detto ancora Rassoul Bissoultanov. In base a quanto pubblicato sempre dalla stampa spagnola, il legale spagnolo di Bissoultanov, avvocato Carles Monguilod, ha dichiarato: “In Italia per una legge di Mussolini ancora vigente è possibile arrivare a condannare una persona all’ergastolo senza che sia presente al processo. In Italia – ha aggiunto – Bissoultanov non avrebbe garanzia di difesa”.
“Auspico che i giudici riconoscano la giurisdizione italiana. Diversamente si rimette nelle scelte del Bissoultanov il fatto di farsi processare in Spagna”, dice l’avvocato della famiglia Ciatti Agnese Usai. “Bissoultanov ha avuto tutte le garanzie di legge – aggiunge il legale, rispondendo alle affermazioni fatte dall’imputato in conferenza stampa -, è stato lui a scegliere di non essere presente all’udienza, non ci sono leggi fasciste che glielo hanno impedito. La vittima non è lui, ma la famiglia che ha perso un figlio a calci in faccia”.