Omicidio Ciatti – Intanto il 30 maggio al via il processo a Girona per i due imputati, Bissoultanov e un altro suo connazionale.
Il ceceno accusato dell’omicidio del ventenne Niccolò Ciatti, di Scandicci (Firenze) vittima di un pestaggio in una discoteca in Spagna, di Lloret de Mar, la notte tra l’11 e il 12 agosto del 2017, non doveva essere scarcerato dalla Corte d’Assise di Roma. Lo ha stabilito la Cassazione che ha annullato il provvedimento con cui i giudici romani avevano messo in libertà Rassoul Bissoultanov il 29 dicembre scorso. E’ quanto riportano oggi Corriere Fiorentino e Nazione di Firenze.
Sul perchè della decisione bisognerà adesso attendere le motivazioni della Suprema corte. Intanto l’avvocato Agnese Usai che con Massimiliano Stiz assiste la famiglia Ciatti, spiega: “Noi sostenevamo che fosse inammissibile il ricorso perché il procedimento si è tenuto senza di noi come parti offese che avevamo il diritto di difenderci”.
“Senza quella scarcerazione le cose sarebbero andate diversamente — commenta Luigi Ciatti, padre di Niccolò —, Bissoultanov sarebbe stato processato in Italia, così come chiedevamo noi dopo che la Spagna, durante tutti questi anni, ha mostrato solo inerzia. Questo processo — ha sempre ripetuto il padre del giovane — si doveva celebrare in pochi giorni. C’è un video che inchioda l’omicida alla sua responsabilità”.
Intanto a Girona, il 30 maggio si aprirà il processo a carico dei due imputati, Bissoultanov e un altro suo connazionale. Sempre che i due ceceni siano presenti: in Spagna il processo in contumacia non si può celebrare e si sospende. Andrà invece avanti regolarmente il processo italiano che si è aperto a Roma lo scorso gennaio.