Omicidio Ciatti: sospeso in Spagna il processo per l’omicidio di Niccolò, il 21enne di Scandicci (Firenze) che venne pestato a morte la notte tra l’11 e il 12 agosto del 2017 in una discoteca di Lloret de Mar. Adesso dovrà essere risolto il conflitto giurisdizionale tra Spagna e Italia.
E’ stato sospeso in Spagna il processo per l’omicidio di Niccolò Ciatti, il 21enne di Scandicci (Firenze) che venne pestato a morte la notte tra l’11 e il 12 agosto del 2017 in una discoteca di Lloret de Mar. La famiglia del giovane ha, infatti, ricevuto notifica dalla magistratura spagnola che il processo, che avrebbe dovuto iniziare il 26 novembre davanti al tribunale di Girona, a carico dei due ceceni accusati dell’omicidio, Rassoul Bissoultanov e Movsar Magomadov, è stato sospeso.
La decisione è arrivata in seguito all’Padre Niccolò Ciatti: “Estradizione passo decisivo per giustizia” concessa dalla Germania all’Italia del principale indagato per l’omicidio, Rassoul Bissoultanov, arrestato su un mandato di arresto europeo spiccato dalla procura di Roma. Adesso dovrà essere risolto il conflitto giurisdizionale tra Spagna e Italia. Sulla base delle indagini, Bissolultanov, esperto di arti marziali, in particolare del tipo di lotta chiamata Mma, la notte tra l’11 e il 12 agosto del 2017, sulla pista da ballo della discoteca ‘St Trop’, insieme a due connazionali, prese di mira Niccolò Ciatti, che stava trascorrendo con i suoi amici l’ultima serata della vacanza in Costa Brava. Così iniziò il pestaggio mortale. Bissoultanov, poco più grande di Niccolò, sferrò un violente calcio alla testa del 21enne di Scandicci: morì in ospedale poche ore dopo. Almeno un altro del terzetto dei ceceni, Movsar Magomadov, prese parte attiva al pestaggio e per questo è stato anche lui accusato di omicidi. Anche nei confronti di Magomadov la procura di Roma aveva chiesto e ottenuto una misura cautelare in carcere, che era stata eseguita a Strasburgo, dove i giovani ceceni, figli di rifugiati, risiedono. Ma la Francia ha negato l’estradizione di Magomadov, che è stato successivamente rimesso in libertà.