Sono state eseguite oggi le autopsie sui corpi di Elisa Amato e Federico Zini, gli ex fidanzati trovati senza vita sabato mattina accanto al campo sportivo di San Miniato, nell’auto della trentenne pratese.
“C’erano le avvisaglie: mia sorella ne era consapevole anche se forse non abbastanza e anche i genitori lo erano perché mia sorella stessa aveva chiesto espressamente a loro di aiutarlo in questa situazione per fargli accettare il fatto che questo amore non poteva andare avanti”.
“Federico era un ragazzo che pedinava mia sorella Elisa, che tutte le volte che si allontanava da lui andava sempre nel luogo di lavoro, la aspettava alla stazione di Prato dove lei scendeva quando tornava da lavoro o sotto casa in piena notte. Una cosa che accadeva quasi quotidianamente”.
“E’ stato più volte chiesto a mia sorella – ha aggiunto – di fare una denuncia di stalking cosa che lei per amore anche nei confronti di questo ragazzo, perché gli voleva bene e non lo voleva far soffrire, non ha mai voluto fare”.