Sull’omicidio di Giuseppe Marchesano, trovato ucciso a colpi di arma da fuoco sabato scorso nella sua casa di Montopoli (Pisa), i carabinieri faranno approfondimenti mirati su una pistola 357 Magnum, di recente acquistata da Danny Scotto, il 27enne fermato stasera per omicidio volontario dopo un interrogatorio di alcune ore.
L’arma è compatibile con quella usata per l’omicidio di Marchesano. Il fermo di Danny Scotto è stato deciso, spiegano stasera i carabinieri per il pericolo di fuga e, in particolare, per i gravi indizi di colpevolezza. Secondo i carabinieri “a carico dell’indagato sono stati raccolti elementi a conferma della presenza sul luogo e nel momento del delitto” e “della disponibilità di un’arma da fuoco compatibile” con l’omicidio.
“Gli accertamenti – concludono gli inquirenti – si basano sulla raccolta di elementi di fatto, compendiati da ulteriori contributi informativi: il soggetto fermato, dopo le formalità di rito, è stato accompagnato presso la locale Casa Circondariale, a disposizione dell”autorità giudiziaria”. L’indagato è originario di Pescia (Pistoia) e risiede insieme alla madre e a un nonno molto anziano a Chiesina Uzzanese (Pistoia). Ha respinto ogni accusa nell’interrogatorio dove era assistito dagli avvocati difensori Chiara Gabrielli e Francesco Napolitano.
Gli investigatori invece sono convinti che sia stato lui a uccidere il coetaneo per vecchie ruggini non ancora chiare. I due giovani erano stati amici ma da un anno i loro rapporti di conoscenza si erano molto ridotti. Nell’abitazione della vittima, i carabinieri della scientifica hanno acquisito reperti, anche biologici, e sono convinti che anche gli accertamenti scientifici potranno confermare le ipotesi accusatorie.