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Omicidio Niccolò Ciatti: uno striscione a Firenze per il primo anniversario

Ciatti

Niccolò Ciatti

La Città Metropolitana di Firenze esporrà la mattina di domenica 12 agosto un grande striscione sulla facciata della sua sede di Palazzo Medici Riccardi, con la scritta ‘Giustizia per Niccolò Ciatti’. Al momento dell’esposizione, prevista alle ore 11, sarà presente il Sindaco Metropolitano Dario Nardella.

Lo farà nel primo anniversario della morte di Niccolò, il 22enne di Scandicci ucciso con un calcio alla testa sferrato da un giovane ceceno al culmine di una rissa scoppiata nella discoteca St. Trop’ di Lloret de Mar, in Catalogna.

Sempre domenica 12 alle 21 verrà celebrata una messa in suffragio a Casellina, poi ci sarà una fiaccolata fino a piazza della Resistenza a Scandicci.
La Città Metropolitana intende partecipare come parte civile al processo, che dovrebbe iniziare in Spagna nei primi mesi del prossimo anno.

Le indagini sul caso di Niccolò sono ancora in corso, dal momento che a gennaio era stato annunciato un prolungamento dell’inchiesta di dodici mesi.

A fine gennaio il sindaco Nardella aveva per questo annunciato una lettera al ministro della Giustizia Orlando e al ministro degli Esteri Alfano perché i responsabili della morte di Niccolò Ciatti fossero assicurati alla giustizia e i tempi fossero accelerati.

Dei tre giovani indagati nella vicenda solo uno, ritenuto l’autore del colpo fatale, è recluso. Luigi Ciatti, il padre, parlando con i giornalisti aveva dichiarato: ”Non è giusto permettere che queste persone possano aggirarsi intorno a noi, libere; hanno sbagliato e devono pagare. Noi non cerchiamo vendetta, assolutamente. Vogliamo una giustizia che funzioni e che faccia capire che chi sbaglia paga. Avere giustizia è il minimo che possiamo fare per Niccolò. Aspetteremo, ma ci arriveremo”.

Inoltre, dagli interrogatori agli amici di Niccolò, fatti a marzo di quest’anno su richiesta dei magistrati spagnoli, è emerso che Niccolò non fosse nè ubriaco nè sotto l’effetto di alcuna sostanza stupefacente al momento dell’aggressione.

 

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