Sab 28 Dic 2024
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ToscanaCronacaOperai morti a Livorno: oltre mille a fiaccolata, martedì l'autopsia sulle vittime

Operai morti a Livorno: oltre mille a fiaccolata, martedì l’autopsia sulle vittime

Oltre 1.000 persone in piazza della Repubblica ieri sera, a Livorno, per la fiaccolata promossa da Cgil, Cisl e Uil in memoria dei due operai morti ieri al porto industriale nell’esplosione di un deposito. Al corteo hanno preso parte anche il sindaco Filippo Nogarin e molti assessori, il presidente del consiglio comunale Daniele Esposito con il gonfalone della città listato a lutto. Presente il gonfalone della Regione Toscana.

“Il grido che sale da questo corteo è molto chiaro – ha detto Nogarin – Livorno è vicina ai familiari delle vittime della tragedia di ieri e non intende accettare più in silenzio altri morti sul lavoro. Con queste fiaccole abbiamo voluto accendere una luce su un tema di cui si parla sempre troppo e per cui si fa sempre troppo poco. Non accetteremo che questa luce si spenga”.

Nell’esplosione al porto industriale di Livorno, costata la vita a Lorenzo Mazzoni, 25 anni, e Nunzio Viola, 52 anni, i muri in cemento armato del silo hanno contenuto l’onda d’urto evitando conseguenze ancora più gravi. Lo spiegano dalla Procura di Livorno che ha aperto un fascicolo, al momento a carico di ignoti, per l’ipotesi di reato di omicidio plurimo colposo. Al momento della deflagrazione vicino al serbatoio 62, all’interno del deposito costiero Neri, c’erano quattro persone. I due operai della Labromare sono stati investiti in pieno dall’esplosione, mentre illesi sono rimasti l’autista del camion che caricava il residuo di acetato di etile che era stato contenuto nel silo, e un dipendente della ditta Neri, presente alle operazioni di pulizia del serbatoio. Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, i due operai morti si trovavano in corrispondenza dello scarico del serbatoio. I due corpi, dopo l’esplosione, non sono stati trovati vicini l’uno all’altro. Tra le ipotesi al vaglio degli investigatori, quella secondo cui la deflagrazione potrebbe essere stata causata da una sacca di gas residuo all’interno del serbatoio e che un telefono cellulare o una sigaretta abbia fatto da possibile innesco. L’area dell’incidente è sotto sequestro, così come il camion che è stato usato per caricare il residuo di acetato di etile. Il procuratore capo di Livorno, Ettore Squillace Greco, ha precisato che gli esami autoptici sui corpi dei due operai probabilmente saranno effettuati martedì prossimo.