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Operaio Bekaert: non fanno paura migranti ma ricchissimi che sfruttano lavoro

Bekaert alla manifestazione antirazzista

Lo ha detto a Firenze, dal palco della manifestazione contro il razzismo Marcello Gostinelli, componente della rsu dello stabilimento Bekaert di Figline Valdarno (Firenze), del quale la multinazionale proprietaria ha nei giorni scorsi annunciato la chiusura con il licenziamento dei 318 addetti.

“Non ho paura di chi ha il coraggio di venire qua, su una barca, senza nulla, per
aggrapparsi agli scogli e cercare una vita migliore. Ho paura dei ricchissimi, che arrivano, sfruttano il mio lavoro, mi prendono tutto, e poi mi chiudono lo stabilimento in trenta
minuti”. Lo ha detto a Firenze, dal palco della manifestazione contro il razzismo Marcello Gostinelli, componente della rsu dello stabilimento Bekaert di Figline Valdarno (Firenze), del quale la multinazionale proprietaria ha nei giorni scorsi annunciato la chiusura con il licenziamento dei 318 addetti.

“Non abbiamo paura nè di Salvini nè di persone come lui, la loro è solo propaganda; ma bisogna che la società civile controbatta, e invito le istituzioni, che sono purtroppo silenti, a prendere una posizione per ribadire che esiste una Italia migliore” ha affermato invece  il musicista e docente universitario Rom, Alexian Santino Spinelli, presente  alla manifestazione .
“L’Italia non sta facendo una bella figura nelle sedi internazionali – ha aggiunto – i nostri fratelli rom e sinti stanno protestando in tutte le ambasciate d’Europa. Ribadisco,
le istituzioni devono prendere provvedimenti: la segregazione
razziale è un crimine contro l’umanità”. Essere alla manifestazione di Firenze, ha poi concluso, “è un dovere morale per chi si reputa civile. Noi rom siamo cittadini italiani,
vogliamo pari diritti e doveri come tutti, e non vogliamo essere discriminati su base etnica come qualcuno pensa di poter fare nonostante si sia in un sistema democratico”.
Durante il presidio è stato anche letto dal palco un messaggio di solidarietà inviato all’evento dalla presidente dell’unione delle comunità ebraiche italiane Noemi Di Segni.

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