Arezzo, gli scarti di lavorazioni vegetali di diverse imprese di Arezzo venivano trasformati in falso cippato al posto di essere smaltiti.
Sono 13 le aziende sequestrate per illecita gestione di rifiuti speciali, i residui di lavorazioni vegetali, al posto di essere smaltiti, venivano trasformati in falso cippato. A questo illecito, si aggiunge la connessa frode finalizzata all’ottenimento di ingiusti profitti a danno dell’ambiente, è così che si è arrivati al sequestro preventivo di 13 imprese. Il sequestro è avvenuto tramite un decreto del gip del tribunale di Arezzo.
Le aziende interessate sono specializzate nelle utilizzazioni forestali e in parte sono operanti anche nel settore della manutenzione del verde pubblico e privato, mentre altre ancora si occupano di servizi di autotrasporto. L’operazione che le ha viste coinvolte ha preso il nome “Osiride” è stata condotta dalla sezione di polizia giudiziaria dei carabinieri di Arezzo, ed ha portato alla luce questa rete di imprese.
Sei delle imprese coinvolte sono riconducibili a due imprenditori attualmente indagati, che si occupavano di manutenzione di torrenti, aree industriali e aree verdi, sia pubbliche che private. Una volta ricevuti gli oneri per il coretto smaltimento dei residui vegetali derivanti dalle lavorazioni. invece di conferire quanto dovuto in impianti autorizzati, li dirottavano in stabilimenti dove venivano trasformati in falso cippato, per poi essere rivenduto come biomassa di pregio.
Le indagini della polizia, hanno consentito di ricostruire i movimenti che per mesi hanno collegato gli stabilimenti in questione con i loro conferitori. Questa mattina una vasta area che, secondo i carabinieri, sarebbe servita da vero e proprio interporto e centro delle attività illecite, è stata sottoposta a sequestro preventivo e con essa oltre 50 veicoli professionali appartenenti alle imprese che a vario titolo hanno contribuito a mettere insieme questo organismo illecito, alcune delle quali con sede in Lombardia, Campania e Calabria.