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57mila famiglie toscane (pari al 3,5%) vivono sotto la soglia di povertà assoluta. E’ quanto emerge dall’ottavo rapporto su “Povertà e inclusione sociale in Toscana”.
Il rapporto, pur registrando un lieve miglioramento nei dati complessivi del 2023 (-0.4 di nuclei in povertà assoluta) conferma la situazione di estrema difficoltà in cui si trovano tantissime famiglie toscane: il 13,2, secondo i dati, è a rischio di povertà o esclusione sociale. E sono molto diffuse le situazioni di disagio: il 15% delle famiglie ha difficoltà a riscaldare l’abitazione o a mangiare carne o pesce, il 12% non riuscirebbe a far fronte a una spesa imprevista di 800 euro. Le difficoltà sono amplificate per le famiglie con figli minorenni: il tasso di povertà assoluta è del 5,5% (a fronte di un’incidenza di povertà assoluta generale del 3,5%).
“Il rapporto – ha sottolineato Serena Spinelli – evidenzia alcuni elementi di criticità significativi: vediamo, per esempio, che le famiglie più in difficoltà sono quelle con minori, ed è un dato preoccupante perché i bambini dovrebbero rappresentare uno sguardo verso il futuro e non essere un indice di impoverimento. Notiamo inoltre che il lavoro, anche quando c’è, non garantisce l’uscita dall’area della vulnerabilità, perché è spesso povero, precario. Allo stesso modo il rapporto ci mostra che gli strumenti universalistici e ben strutturati adottati adottati sin qui hanno un effetto nel fronteggiare la povertà molto più forte delle misure parziali, come i bonus, o di quelle che restringono troppo la platea dei beneficiari: mi chiedo quali saranno i dati del prossimo rapporto, quando vedremo gli effetti del passaggio da una misura universalistica, come il reddito di cittadinanza, a una categoriale come l’Assegno di inclusione”.
“Come Regione Toscana – ha aggiunto l’assessora – noi siamo convinti che la nostra scelta di affrontare questo tema con un approccio multidisciplinare, integrata, con un forte collegamento con i territori, sia giusta: esistono infatti tante forme di povertà e ognuna incide in maniera di versa, è quindi necessario mirare le azioni verso le esigenze peculiari di ogni famiglia”.
Il rapporto è frutto di un lavoro collettivo del gruppo “Povertà ed inclusione sociale” dell’Osservatorio Sociale Regionale della Regione Toscana, in collaborazione con ANCI Toscana, IRPET, Centro regionale di documentazione infanzia e adolescenza, Caritas Toscana e Università di Siena.
L’indagine Irpet del 2024
Una finestra sul 2024: è questo il significato dell’indagine Irpet inserita nel rapporto per attualizzarne i dati. L’indagine si è infatti svolta tra maggio e giugno 2024 su un campione di 1.650 residenti toscani.
Anche in questo caso si confermano i lievi miglioramenti nella percezione della propria situazione economica segnalati: la percentuale di toscani che considerano nel 2024 la propria famiglia povera o molto povera è l’11%, mentre era del 16% nel 2023. In diminuzione, dal 20% al 18%, anche la quota di quanti affermano che la propria famiglia arriva con difficoltà o grande difficoltà alla fine del mese. A livello territoriale, la Toscana del sud si distingue per una percentuale più elevata di famiglie che si percepiscono povere o molto povere (19%) e che dichiarano di avere difficoltà ad arrivare a fine mese (28%).
Nonostante i miglioramenti nella percezione della propria condizione economica, una quota non trascurabile di famiglie toscane ha, tuttavia, difficoltà nel fronteggiare le spese quotidiane.