Patrizia Ovattoni, segretario provinciale della Lega chiarisce la sua poszione in merito alla questione sulla ciclabile di Viale Montegrappa.
“Le polemiche nate in seguito alla messa in onda di un’intervista – sostiene Ovattoni -che mi è stata fatta dai giornalisti Cruciani e Parenzo per La Zanzara di Radio 24, chiaramente provocatoria e basata sul titolo fuorviante di un articolo di giornale, mi impongono di chiarire la mia posizione in merito alla questione della ciclabile in viale Montegrappa.”
“Tutto è nato – aggiunge la segretaria – da un lungo commento al progetto di riqualificazione di viale Montegrappa, in cui la prevista realizzazione di una pista ciclabile con conseguente riduzione ad una corsia della carreggiata ci sembra possa peggiorare ulteriormente la già congestionata circolazione di automobili e bus. Tutto fatto con un comunicato di 266 parole in cui il termine “richiedente asilo” viene usato come 239’, alla fine del discorso e con l’intento di esasperare il concetto di mancata considerazione delle esigenze dei pratesi.”
“E’ venuto fuori – prosegue Ovattoni – che sono contro le biciclette e chi le usa perché lo fanno solo gli extracomunitari. Ammetto che la concitazione di Cruciani e Parenzo (totalmente ignari, o per dirla alla loro maniera “analfabeti”, del progetto tanto da parlare di “allargamento” della strada) non favorisce una disamina corretta e neppure un contraddittorio costruttivo e che anche io sono stata vittima di una “puntura” della zanzara.”
“Non sono assolutamente critica nei confronti di chi, – chiarisce la segretaria della Lega – a Prato, utilizza la bicicletta per i propri spostamenti sfidando il traffico, i continui furti e la mancanza di un servizio di noleggio pubblico, progetto di precedenti amministrazioni comunali di centro-sinistra ampiamente fallito. Ma a Prato sono eccezioni, non la regola: per conformazione della città e dislocazione delle piste ciclabili l’utilizzo della bicicletta è più adatto in orari e giorni non dediti al lavoro, soprattutto per chi deve coprire distanze ampie.”
“Una Prato del futuro – conclude Ovattoni – dovrà essere sicuramente più ‘verde’, aperta a mezzi di trasporto non inquinanti e a misura di ciclisti: si deve cominciare col dotare la città di biciclette noleggiabili e utilizzabili in punti diversi della città, con l’educazione all’utilizzo di mezzi pubblici, per i quali poi vanno create le corsie di scorrimento e infine, con meno auto usate, restringere le strade. Non fare un percorso inverso come quello del progetto presentato dalla giunta.”