Ad aprire il corteo, promosso, tra gli altri, da Comunità monastica di San Miniato al Monte, Comunità delle Piagge, Fiom Cgil Firenze-Prato-Pistoia, Comunità Islamica di Firenze, Pax Christi, Andrea Bigalli e Tomaso Montanari, uno striscione che recita ‘No invio armi’. Molte anche le bandiere della pace sventolate dai presenti.
In 500 per gli organizzatori si sono ritrovati in piazza Poggi a Firenze per partecipare al cammino di pace fino a San Miniato al Monte, per chiedere la fine della guerra in Ucraina. Ad aprire il corteo, promosso, tra gli altri, da Comunità monastica di San Miniato al Monte, Comunità delle Piagge, Fiom Cgil Firenze-Prato-Pistoia, Comunità Islamica di Firenze, Pax Christi, Andrea Bigalli e Tomaso Montanari, uno striscione che recita ‘No invio armi’. Molte anche le bandiere della pace sventolate dai presenti.
Don Andrea Bigalli ha detto che “da referente di Libera vi posso dire che questa è la guerra più esplicitamente mafiosa che sia stata mai combattuta. Le notizie che vengono dalla Maremma ci dicono che molti oligarchi russi che lì hanno i loro interessi sono coinvolti in questa guerra perché sostengono Putin e stessa cosa penso si possa dire anche per molte strutture in Ucraina. Quindi distinguiamo tra chi aggredisce e chi viene aggredito, ma la solidarietà verso i popoli non passa necessariamente dalla solidarietà con i loro governi”. Per il critico d’arte Montanari “pare che le democrazie non siano in grado di parlare di pace, ma solo di guerra, e pensiamo di aiutare il popolo dell’Ucraina mandando le armi. Noi pensiamo che sia un errore, pensiamo che dovremmo aiutarlo e non dover scegliere tra la libertà e la vita, dovremmo riuscire a costringere Putin a sedersi al tavolo delle trattative, potremmo, per esempio, smettere di comprare il gas”.
Daniele Calosi, segretario Fiom-Cgil Firenze, ha detto che il sindacato “non smette di essere nelle piazze dove si prova a costruire un percorso e un messaggio di pace, noi ci troviamo di fronte a un’arroganza del governo russo che non è accettabile, questo però non toglie che sia sbagliato a nostro giudizio finanziare armi a uno dei contendenti”. In corteo anche l’imam di Firenze Izzedin Elzir. “Non c’è dubbio – ha detto quest’ultimo – che ci sia da condannare in modo molto chiaro l’aggressione al popolo ucraino, ma dall’altra parte non si può fare guerre per procura. L’Occidente se vuole fare una guerra vada avanti, ma non deve mandare altri popoli a fare guerre nel suo nome”.