Sab 28 Dic 2024
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ToscanaSportPaolo Rossi, camera ardente Covid in ospedale Siena, messaggi cordoglio

Paolo Rossi, camera ardente Covid in ospedale Siena, messaggi cordoglio

Siena, la salma di Paolo Rossi si trova da questa mattina all’obitorio dell’ospedale Le Scotte.

Secondo quanto si apprende una camera ardente Covid sarà allestita all’interno della struttura, a partire dalla tarda mattinata e rimarrà aperta soltanto per parenti e amici stretti in base alle disposizioni di contenimento del Coronavirus. Al momento all’interno dell’obitorio sono presenti i familiari di Paolo Rossi. La salma, sempre secondo quanto si apprende, dovrebbe lasciare l’ospedale nella mattinata di domani.

Arrivano numerosi intanto i messaggi di cordoglio per la morte del campione del mondo, “Ci ha lasciati Paolo Rossi, l’eroe di Spagna ’82 cresciuto come calciatore a Firenze, sui campi di Soffiano, alla Cattolica Virtus – ha scritto sul proprio profilo Facebook, il sindaco di Firenze Dario Nardella – Non dimenticheremo mai le gioie di quel mundial. Grazie Pablito, un grande abbraccio a Federica e ai ragazzi”.

“Noi ragazzi dell’82, sempre insieme in tutti questi anni. Ciao amico” è il messaggio che Giancarlo Antognoni postato sui social per ricordare Paolo Rossi con il quale ha condiviso il Mondiale vinto in Spagna e tante altre avventure in azzurro e da avversari. L’attuale dirigente della Fiorentina ha corredato il messaggio con una fotografia che lo immortala abbracciato a Paolo Rossi, entrambi sorridenti, in occasione di una mostra a palazzo Banci Buonamici di Prato dedicata tre anni fa proprio a Pablito e i protagonisti del successo spagnolo. “Una delle ultime foto assieme” ha specificato Antognoni.

“Ricordo di aver visto la finale dei mondiali ’82 in un bar a Castiglione della Pescaia insieme ad un amico, ho ancora nella mente la grande gioia per quella vittoria”. Il vescovo di Prato Giovanni Nerbini piange la morte di Paolo Rossi. Il vescovo ammette di non essere un grande appassionato di calcio, ma quel giorno di 38 anni fa lo ricorda benissimo e quando questa mattina ha saputo della morte dell’ex calciatore “è rimasto molto colpito e dispiaciuto”. “Mi ha sempre colpito la sua cordialità e la sua faccia sempre sorridente – dichiara Nerbini – era una persona positiva e ispirava molto simpatia, anche per quella sua parlata toscana che lo faceva essere uno di noi. Lo affido nella preghiera ed esprimo le mie sentite condoglianze alla moglie Federica”. Paolo Rossi era nativo di Santa Lucia, frazione a nord di Prato. Il parroco della sua infanzia è lo stesso di oggi, don Mauro Rabatti, che lo ricorda con grande affetto. “Insieme al fratello Rossano frequentava la parrocchia. Fin da ragazzino dimostrava di essere un calciatore promettente e quando passò, prima all’Ambrosiana del Soccorso e poi alla Cattolica Virtus di Firenze, si capì subito che sarebbe diventato un campione”.

Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani: “Con profondo cordoglio e commozione, a nome mio personale e della Regione Toscana, mi associo al dolore della famiglia per la scomparsa di Paolo Rossi, il più grande calciatore toscano e uno dei più forti giocatori italiani di tutti i tempi. Quei tre gol al Brasile ai mondiali del 1982, che aprirono la porta alla conquista del titolo da parte degli azzurri, sono rimasti nella storia del calcio mondiale. Rossi era toscano di Prato. Il suo nome è indissolubilmente legato alla squadra del Lanerossi Vicenza che, da neopromossa, portò a sfiorare lo scudetto nel 1978. Alla moglie Federica e ai figli giunga la vicinanza non solo della Regione ma di tutto il popolo toscano”. Ed ancora: “Troveremo sicuramente il modo per rendere un degno omaggio alla memoria e al valore di questo grande uomo di sport”.

“Gli ho appena dato la benedizione, è un’assenza, lascia un vuoto affettivo e non solo nel mondo del calcio”. Così don Giovanni Tondo, sacerdote della diocesi di Siena all’uscita dalla camera ardente dopo aver dato l’ultima benedizione alla salma di Paolo Rossi. “E’ stata una persona che ha voluto bene e che si è fatta voler bene, questo affetto rimane anche per effetto della comunione – ha aggiunto il religioso -. Sono un tifoso e parroco nella diocesi di Siena ero qui e ho fatto volentieri la benedizione”‘ a Paolo Rossi.