Un paracadutista di 31 anni, Emanuele Vetere, originario della provincia di Milano, in forza al Col Moschin, il 9° battaglione di assalto della Brigata Folgore di Livorno, è stato trovato morto sotto un traliccio a Piombino. Secondo prime ipotesi la morte potrebbe essere avvenuta dopo un lancio notturno fatto mentre era libero dal servizio, in attività sportiva privata.
I carabinieri stanno tentando di capire se l’incidente è avvenuto a causa del malfunzionamento del paracadute o se si è trattato di una caduta accidentale avvenuta mentre stava raggiungendo la sommità del traliccio di 70 metri per raggiungere il punto di lancio.
Gli investigatori stanno infatti indagando sulla possibilità che l’uomo praticasse il base jumping, uno sport estremo nel quale ci si lancia con il paracadute da edifici, ponti e tralicci. Una pratica pericolosa, anche perché chi si lancia non ha il paracadute di emergenza.
Il paracadutista, secondo quanto accertato finora, al momento dell’incidente si trovava da solo ed era solito ‘base jumping’. Il corpo è stato ritrovato da un commilitone verso le 2.30. Le indagini sono dei carabinieri. Secondo una ricostruzione il parà potrebbe essersi lanciato verso le 20.30.
A dare l’allarme sono stati i suoi colleghi che lo aspettavano a cena a Livorno, ma non vedendolo arrivare sono partiti per Piombino, dove sapevano che era andato, ritrovando prima la sua macchina posteggiata all’esterno dell’area recintata della ex centrale elettrica e quindi il corpo riverso a terra a una decina di metri da “un traliccio affidato ad un operatore telefonico e situato (in area di proprietà Enel) al di fuori del perimetro della centrale elettrica, non più in esercizio”. Lo si apprende da fonti Enel che aggiungono che “l’area viene presidiata h24, per attività propedeutiche alla dismissione e alle demolizioni, ed è regolarmente delimitata”.
Inoltre “l’incidente è avvenuto a seguito di un accesso non autorizzato nel corso della notte, scavalcando la recinzione perimetrale”. Enel, precisano le stesse fonti aziendali, si dice disponibile a collaborare con le autorità competenti e a fornire tutte le informazioni in proprio possesso.