Convocazione d’urgenza della seduta d’Aula Plenaria del Parlamento regionale degli studenti della Toscana, per discutere, tra gli altri punti, anche il dibattuto tema dell’ipotesi della proroga del calendario scolastico al 30 giugno 2021, al fine di sottoporre alle istituzioni regionali le istanze delle studentesse e degli studenti toscani.
La seduta, che si svolgerĂ in videoconferenza, si svolgerĂ dalle 10 alle 12 di oggi, venerdì 26 febbraio. Lo rende noto l’ufficio stampa del Consiglio regionale.
Un ‘no’ deciso ala prolungamento del calendario scolastico arriva dalla segretaria della Cisl Scuola che, intervenendo ai microfoni di Sky Tg24 sottolinea come “prolungare di 15, 20 o 18 giorni il tempo scuola non è sicuramente l’elemento che risolverĂ il problema del ritardo negli apprendimenti”. Semmai, evidenzia la sindacalista, devono essere le singole scuole a valutare caso per caso le diverse esigenze di recupero.
”Partire dagli ultimi per riportare la scuola al centro del Paese”, in questa frase potrebbe racchiudersi il senso del primo incontro con il nuovo ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi. Nell’intervento di apertura il Ministro ha dimostrato grande attenzione per la centralitĂ della scuola e un approccio nuovo e disponibile nel rapporto con le parti sociali. La Flc Cgil, con il suo segretario generale Francesco Sinopoli, ha sottolineato la necessitĂ di avere uno sguardo lungo sull’Istruzione e sulla sua importanza: ”La pandemia ha messo in luce la stretta connessione fra salute, clima, ambiente, lavoro, giustizia sociale, sistema produttivo e stili di vita. Se ciò è vero, ha ragione Papa Bergoglio: non serve verniciare la casa ma ripensarla dalle fondamenta, se necessario abbatterla e ricostruirla. Per affrontare le sfide che abbiamo di fronte è necessario decidere le prioritĂ verso cui indirizzare gli investimenti. La prima per noi è l’istruzione. Le fondamenta. A partire dal Next Generation EU”.
Per la Flc è dunque necessario elevare complessivamente i livelli di istruzione del Paese partendo dall’estensione del tempo scuola, che deve diventare un punto di forza delle politiche scolastiche dei prossimi anni, assieme all’obbligatorietĂ della scuola dell’infanzia e all’introduzione dell’obbligo scolastico a 18 anni. Occorrono scelte mirate a beneficio delle aree piĂą deboli, quelle dove la dispersione scolastica, sottolineata come criticitĂ dallo stesso Ministro, tocca le cifre piĂą allarmanti.