Lun 23 Dic 2024
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Parrocchia di Prato chiede danni ad ex parroco per aver usato soldi delle offerte dei fedeli per acquistare cocaina

Prato, una richiesta danni dalla parrocchia affinché vengano restituiti i soldi dei fedeli usati per acquistare droga.

Ancora strascichi nella vicenda di don Francesco Spagnesi, ex parroco della parrocchia dell’Annunciazione alla Castellina di Prato, coinvolto nello scandalo dei festini a luci rosse a base di cocaina e GBL, la cosiddetta droga dello stupro.

A più di un anno e mezzo dall’arresto del sacerdote, come riportano oggi La nazione e Il Tirreno, il consiglio pastorale della parrocchia da lui guidata per dieci anni ha intentato una causa civile nei suoi confronti per riavere indietro i soldi, che ammonterebbero a 180mila euro, che lui avrebbe prelevato illecitamente nell’arco di un anno e mezzo dal conto corrente parrocchiale per acquistare la droga poi ceduta durante le serate hard che organizzava insieme al compagno.

Spagnesi, oggi 42 anni, ha patteggiato nel dicembre del 2021 una condanna a tre anni e otto mesi per spaccio di droga continuato, appropriazione indebita dei soldi della parrocchia e truffa ai danni dei fedeli. Mentre i fedeli non si sono mai fatti avanti per richiedere indietro al sacerdote i soldi che lui stesso gli aveva chiesto con la scusa di darli alle famiglie povere, la parrocchia lo ha denunciato. È stata provata una transazione amichevole che, però, sarebbe andata fallita, tanto che è stata intentata la causa civile.

Secondo quanto riporta il sito Notizie di Prato, prima testata a dare ieri martedì la notizia, c’è una causa civile in corso davanti al tribunale della città tessile in cui un primo tentativo di transazione non sarebbe andato a buon fine.

Risulta che i parrocchiani avrebbero rifiutato la proposta avanzata dai legali di don Spagnesi di mettere i conti in pari attraverso il versamento di piccole rate. Oltre alla causa civile, si ricorda pure che contro don Spagnesi è ancora aperto il processo di diritto canonico con cui sarà deciso il suo destino di religioso consacrato.

Qualche tempo fa, ricostruisce Notizie di Prato, don Spagnesi considerava di lasciare la Chiesa ma non c’è stato seguito a questa intenzione, quindi è ancora sacerdote, pur rimosso dalle funzioni. Inoltre, godrebbe di un sussidio della Cei dopo che lo ‘stipendio’ dato ai preti dall’Istituto per il sostentamento del Clero gli è stato sospeso in attesa dell’esito del processo canonico.