Nel giorno di Pasqua, su proposta del cappellano don Carlo Bergamaschi e in accordo con la direzione ospedaliera, i pazienti affetti da coronavirus ricoverati all’ospedale di Prato hanno avuto la possibilità di ricevere l’Eucarestia dai medici, gli unici autorizzati a entrare nel reparto.
Per quelli intubati, che non hanno la possibilità di comunicarsi, ma desiderosi di ricevere la comunione, è stata recitata una preghiera davanti al letto. Il vescovo di Prato, Giovanni
Nerbini, questo pomeriggio si è recato all’ospedale di Prato e nella cappella del Santo Stefano ha impartito il mandato di ministri straordinari della comunione ad alcuni medici cattolici impegnati nel reparto Covid e in quello di terapia intensiva.
In particolare il vescovo, nella cappella dell’ospedale, dopo aver recitato una preghiera insieme ai presenti, ha benedetto i medici e li ha autorizzati a distribuire la comunione. Poi, introdotto da Dante Mondanelli, in rappresentanza della direzione ospedaliera, monsignor Nerbini ha inviato un saluto e fatto gli auguri di buona Pasqua ai degenti e al personale sanitario attraverso gli altoparlanti interni dell’ospedale. Il Vescovo ha terminato il suo messaggio impartendo la benedizione.