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Passaporto vaccinale: Nardella, “non fare italiani di serie A e B”

Passaporto vaccinale

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Nardella su passaporto vaccinale: “Non possiamo dividere gli italiani tra cittadini di serie A e cittadini di serie B a seconda che abbiano o meno il passaporto vaccinale”.

Lo ha affermato Dario Nardella, sindaco di Firenze, a margine della manifestazione degli ambulanti di oggi in città.
“Più volte – ha ricordato – io ho lanciato la proposta di poter riaprire non solo con il passaporto vaccinale, ma anche con il tampone, con un certificato di un tampone negativo nelle 48 ore precedenti, perché il rischio è che se noi consentiamo la libera mobilità e gli accessi solo a chi ha un passaporto vaccinale, rischiamo di replicare anche nelle modalità di
riapertura certe disparità che si sono verificate nelle modalità di vaccinazione”.

Per Nardella, tuttavia “c’è un problema economico, perché il tampone costa, ed è su questo che secondo me lo Stato deve intervenire attraverso abbattimenti e riduzioni a tutti quegli istituti e quei laboratori che fanno i tamponi ai cittadini, oppure attraverso delle forme di convenzione da parte delle autorità sanitarie con i laboratori o le imprese che hanno bisogno di numeri importanti di questi tipi di tamponi”.

Anche il Comitato per l’emergenza dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) è contrario al passaporto vaccinale come condizione per i viaggi internazionali anche, ma non solo, perché una regola del genere renderebbe più profonde le diseguaglianze.

Nel comunicato che riassume le indicazioni emerse dalla riunione del 15 aprile, ma che è stato diffuso solo oggi, il Comitato afferma che “non va richiesto il certificato di vaccinazione come condizione di entrata (in un Paese, ndr) data la limitata (seppur crescente) evidenza dell’efficacia del vaccino nel ridurre la trasmissione e la persistente iniquità nella distribuzione globale del vaccino”.
Il Comitato sottolinea inoltre che “gli Stati sono fortemente incoraggiati a rendersi conto di quanto il passaporto vaccinale approfondisca le diseguaglianze e promuova una diseguale libertà di movimento”.
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