âIl cuore rosso della Toscana, il triangolo tra Firenze Prato e Livorno, è confermato saldamente nel centrosinistra con il Pd come guidaâ. Lo ha detto il segretario del Pd Toscana Emiliano Fossi commentando lâesito del voto nella regione dopo i ballottaggi. Il Pd câè, come si evince anche dai 10 comuni su 18 che tornano alla sinistra. Si guarda comunque al futuro con un pizzico di cautela e una proposta: un laboratorio democratico cui sono invitate tutte le forze di centrosinistra per creare alleanze, coalizioni forti anche a livello nazionale.
Il Pd câè, ed è in salute, proiettato sempre di piĂš verso lâinclusione di campi di centrosinistra, ma conscio della propria forza. Il Pd torna, dunque, il primo partito in Toscana, il voto di giugno non mente: il 32% alle europee è un ottimo dato e anche nelle cittĂ âtorniamo competitivi, a cominciare dai tre capoluoghi di provincia, Firenze, Prato e Livornoâ per ricomprendervi i 10 municipi sui 18 interessati dal ballottaggio. CosĂŹ Emiliano Fossi, segretario regionale del Pd che dalla sede del partito in via Forlanini, a Firenze, manda segnali di gaudio con qualche nota di cautela, anche in prospettiva delle regionali. Le tre cittĂ , che la vulgata voleva potenzialmente a rischio, si confermano roccaforti dem, un risultato valutabile anche sul piano politico, nei termini â spiega Fossi â che il âcuore rosso della Toscanaâ è confermato saldamente nel centrosinistra con il Pd come guidaâ. âNon accetteremo veti da nessuno â ha sottolineato -. La fase di equilibrismi ed equidistanza la reputo terminata, come per il Pd quella dellâautosufficienza. Vediamo sempre piĂš forze politiche in collaborazione organica con il Pd, cosĂŹ come M5s, attraverso un processo di evoluzione faticoso e non scontato, ma anche le forze civiche e quelle liberali. Uniti si vinceâ.
âperdiamo Ponsacco a destra, ma conquistiamo Montecatini Terme, mentre negli altri comuni dove perdiamo lo facciamo rispetto ad un civismo a tinte di centrosinistra, come nel caso di Colle Val dâElsa (Siena), o per una lotta fratricida, una guerra in famiglia nel centrosinistra. Se abbiamo avuto un insegnamento da questo passaggio elettorale è che vinciamo se ci presentiamo unitiâ. Per Stefano Bruzzesi, responsabile enti locali del Pd toscano, âabbiamo assistito ad un derby tra centrosinistra e sinistra in Toscana, con forze che spesso sono partner o alleatiâ in altri contesti.
Emerge insomma la volontĂ sotto forma di appello, di costruire un centro sinistra unito, compatto, come risposta a questa destra che si aggiudica quattro comuni tra cui Piombino, dove Ferrari era largamente preferito ad Anselmi, e che lascia la partita aperta perchĂŠ, come ricorda il segretario Dem, âla destra è solo frenata e presenta elementi di soliditĂ e certamente un nucleo fascistaâ. Tiene su questo fronte opposto anche Cortona, con lâunica sorpresa di Ponsacco, una svolta storica per il Comune del pisano dove ha vinto Gasperini con il 56% dei voti. La sinistra si riprende, invece, Montecatini con Del rosso, per quanto per soli otto voti. A colle Val dâElsa viene eletto Piero Pii con il 52,54% dei voti, âcivicoâ che ha la meglio sul centro sinistra di Vannetti.
Sulle regionali, spiega: âAd oggi abbiamo parlato solo delle elezioni amministrative, oggi si sono chiuse le amministrative, siamo contenti del risultato, e per noi Eugenio Giani è e continua ad essere il presidente della Regione Toscanaâ, âad oggi non sono allâordine del giorni riassetti della Giunta regionale o il riposizionamento di assessori. A Stefania Saccardiâ, vicepresidente della Regione in quota Iv che a Firenze si è presentata come candidata sindaco per Italia Viva, âil presidente Giani aveva sottolineato la necessitĂ di schierarsi al ballottaggioâ per Sara Funaro, âe lâha fattoâ. âPer quanto ci riguarda â ha concluso â era il minimo sindacale richiesto ad una autorevole esponente di un partito che siede nella maggioranza regionale guidata dal Pdâ.
âDa domani iniziamo a costruire la coalizione per le regionali, a partire dalle alleanze. Ripartiamo con grande slancio e uno spirito di inclusioneâ e âvogliamo costruire un laboratorio di centrosinistra aperto a tutte le forze che si ritroveranno in questo orizzonteâ, ha detto Fossi. Rimane, neppure troppo sullo sfondo, il problema dellâastensionismo, la bassa partecipazione al voto âè un dato dato problematico, un passaggio negativo, conclude Fossi, che non si può liquidare in due paroleâ.