Dom 29 Dic 2024
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Pecorino toscano, in top ten formaggi più buoni al mondo nella graduatoria TasteAtlas

Firenze, in una nota, Coldiretti Toscana, segnala la presenza del pecorino toscano nella graduatoria globale stilata da TasteAtlas, l’atlante internazionale dei piatti e dei prodotti tipici locali che ha messo il pecorino toscano tra ben otto tesori italiani fra i migliori del globo in un elenco di oltre cento formaggi.

“Il pecorino toscano nella top ten dei formaggi più buoni al mondo. Il decimo posto del pecorino toscano contribuisce all’indiscussa leadership planetaria dei formaggi italiani che battono quelli francesi per 8 a 0”.

“Con 34 milioni di valore alla produzione e 62 di valore al consumo, il pecorino toscano è il principale formaggio Made in Tuscany ed anche il più venduto all’estero con cinque milioni di euro di esportazioni (+12,2%) secondo l’ultimo rapporto Qualivita – Ismea. Il pecorino Toscano Dop è una delle due denominazioni di origine riconosciute (l’altra è il pecorino delle Balze Volterrane) che determinano la straordinaria crescita della Dop Economy toscana e del paniere regionale con 34 formaggi inseriti tra i prodotti agricole tradizionali”

Ma Coldiretti spiega anche: “Ma a minacciare il pecorino toscano, e più in generale la produzione di formaggi regionali, sono il fenomeno insostenibile delle predazioni a danni dei pastori che hanno contribuito alla chiusura di un allevamento ovino da latte su tre dal 2009 (-33%) e dell’italian sounding, che ha trovato nel web e nell’e-commerce un nuovo sconfinato canale commerciale. Il pecorino toscano Dop è il secondo prodotto toscano a denominazione di origine per numero di casi di inserzioni web irregolari sventati dall’Ispettorato centrale repressioni frodi del Ministero dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste in sei anni”.

Secondo Coldiretti Toscana: “Un’altra minaccia arriva invece dall’Europa e dai nuovi sistemi di etichettatura a semaforo come il Nutriscore che è infatti fuorviante, discriminatorio ed incompleto, finendo paradossalmente per escludere dalla dieta alimenti sani e naturali che da secoli sono presenti sulle tavole per favorire invece prodotti artificiali di cui in alcuni casi non è nota neanche la ricetta. I sistemi allarmistici di etichettatura a semaforo si concentrano esclusivamente su un numero molto limitato di sostanze nutritive, ad esempio zucchero, grassi e sale, e sull’assunzione di energia senza tenere conto delle porzioni, escludendo dalla dieta ben l’85% in valore del Made in Italy a denominazione di origine e le eccellenze della Dieta Mediterranea”.