Lun 23 Dic 2024
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ToscanaCronacaPegaso 2: 910 cittadini salvati nel 2018 in Toscana

Pegaso 2: 910 cittadini salvati nel 2018 in Toscana

Il Pegaso 2, uno dei tre elisoccorso presenti in Toscana, ha svolto più di mille missioni di soccorso nel 2018.

Sono stati oltre mille, in crescita del 22,4% rispetto all’anno precedente, gli interventi di soccorso nel 2018 da parte del Pegaso 2 che hanno permesso di soccorrere 910 cittadini, in crescita del 17,57% rispetto ai 714 del 2017. L’elisoccorso, con base a Grosseto, ha registrato un aumento del numero delle missioni, passate da 857 a 1049, del numero delle ore volate aumentate da 978 a 1118 (+14,30%).

In aumento, spiega una nota, anche gli interventi primari, passati da 476 a 704, mentre sono diminuiti quelli secondari, ovvero il trasferimento da un ospedale all’altro, scesi a 342 rispetto ai 381 del 2017.

“Sono numeri che danno il senso dell’impatto di Pegaso nell’attività di soccorso – spiega in una nota Massimo Mandò, direttore del dipartimento dell’emergenza urgenza della Asl Toscana sud est – e che dimostrano una crescente capacità, da parte delle Centrali operative 118 di Siena-Grosseto e Arezzo, di individuare meglio e prima la patologia. Il cuore di tutto é non solo la rapidità dell’intervento, ma anche la decisione di trasportare il paziente non nell’ospedale più vicino, ma in quello più idoneo”.

Per Stefano Barbadori, responsabile della base di Elisoccorso di Grosseto, “il 2018 sarà ricordato perché la Asl Toscana sud est é stata scelta dalla Regione Toscana come Azienda sanitaria in cui sviluppare il progetto Nvg (Night vision Googles), i visori che permettono all’elicottero di atterrare di notte anche su superfici non illuminate. Siamo stati i terzi in Italia, dopo Lombardia e Trentino Alto Adige, ad iniziare questo tipo di attività” che “ha permesso un importante aumento dell’operatività”.

“Grazie al lavoro encomiabile delle Centrali operative 118 della nostra Asl – sottolinea il Dg della Asl Enrico Desideri – sono stati individuati 71 siti di atterraggio, che altrimenti non avrebbero potuto essere utilizzati per interventi di soccorso”