“La Trota” Il documentario di Christopher Nupen sull’opera di Schubert viene riproposto a cinquant’anni dalla prima esecuzione. Alla presenza di Zubin Mehta, Cristiano Chiarot e Giorgio van Straten. Mercoledì 22 maggio, alle ore 18.00, cinema La Compagnia
Era il 30 agosto del 1969 quando cinque giovani musicisti eseguirono il quintetto op.114 D 667 La Trota, di Franz Schubert, alla New Queen Elizabeth Hall di Londra. Questi i loro nomi: Daniel Barenboim, al piano, Jacqueline Du Pré, al violoncello, Itzhak Perlman, al violino, Pinchas Zuckerman, alla viola e Zubin Metha al contrabbasso.
Un’esecuzione memorabile che, dopo cinquant’anni, possiamo continuare ad apprezzare, grazie al film La Trota, realizzato dal regista Christopher Nupen, che verrà proiettato al cinema La Compagnia di Firenze (via Cavour 50/r) il 22 maggio (ore 18.00), per la rassegna “Il Maggio al cinema. Potere e Virtù”, alla presenza del direttore d’orchestra Zubin Mehta, del presidente A.N.Fo.L.S. (Fondazioni Lirico Sinfoniche Italiane) e sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino, Cristiano Chiarot e dello scrittore Giorgio van Straten (Sovrintendente della Fondazione Teatro del Maggio Musicale Fiorentino dal 2002 al 2005).
Christopher Nupen, specializzato in riprese cinematografiche sulle biografie dei compositori, non si lasciò sfuggire l’opportunità e realizzò questo documentario che, ancora oggi, rimane un punto di riferimento nel campo della documentazione audiovisiva della musica classica.
Il quintetto La Trota è un’opera realizzata da Franz Schubert nel 1819, pubblicata però solo, nel 1829, un anno dopo la sua morte. Una composizione nata in maniera casuale, grazie all’incontro di Schubert con Sylvester Paumgartner, ricco mecenate di Steyr, con la passione per la musica, che decise di commissionargli un quintetto che riprendesse un famoso lied schubertiano (composizione per voce solista e pianoforte), Die Forelle (La trota) che il musicista tedesco aveva scritto due anni prima.
L’esecuzione del 1969, indimenticabile, contribuì a far conoscere al grande pubblico cinque giovani musicisti, affermati nel panorama degli addetti ai lavori: Daniel Barenboim, Jacqueline Du Pré, Itzhak Perlman, Pinchas Zuckerman e Zubin Metha.