Botta e risposta tra Nardella e Fossi sulla localizzazione dello Stadio. Falchi prova a fare da paciere, riproponendo la soluzione ‘metropolitana’. Sull’ipotesi Cambi B. il sindaco di Firenze aveva dichiarato: o si prende tutto, inceneritore e aeroporto compresi, o niente.
Per il nuovo stadio di Firenze “i nostri uffici stanno andando avanti sul progetto Mercafir”. Lo ha detto Dario Nardella, sindaco di Firenze, a proposito delle ipotesi di restyling dello stadio Artemio Franchi, o che il nuovo stadio della Fiorentina possa essere costruito a Campi Bisenzio anziché nel capoluogo. “O si mette tutto dentro – ha sottolineato – termovalorizzatore, pista dell’aeroporto, stadio e infrastrutture e allora si fa un ragionamento serio, da classe dirigente della Piana, oppure non sono disponibile a giocare alla strategia del carciofo, di prendere un pezzo alla volta”. Per il sindaco, che ha parlato a margine di un sopralluogo al cantiere della stazione Tav, “se si vuole fare un discorso chiaro di sviluppo dell’area metropolitana della Piana si rimette tutto sul tavolo: ma se il giochino è ‘io mi prendo quello che voglio e ti lascio quello che non voglio’, io non ci sto, è chiaro? Lo dico a tutti, compresi i miei colleghi di partito, perché non è questo il modo di pensare a uno sviluppo complessivo”. Il soggetto privato, ossia la società viola, “può fare quello che vuole – ha aggiunto Nardella – ma quando il soggetto privato si confronterà col sindaco metropolitano e del capoluogo saprà come la vedo. Ma non c’è alcun problema nel rapporto con la Fiorentina”. Il progetto Mercafir, ha ribadito il sindaco, “è l’unico caso per il quale è già stata approvata una variante urbanistica e abbiamo tutto pronto, tempistiche, investimenti e di questo parleremo con Commisso, coi tecnici della Fiorentina coi quali siamo costantemente in contatto”.
“Leggo che il sindaco di Firenze Dario Nardella ha dichiarato che si batterà in tutti modi contro lo stadio a Campi. Sono dichiarazioni sorprendenti da parte di chi guida la Città metropolitana. Nessuno di noi lavora contro lo stadio a Firenze, non è una competizione tra sindaci ma un problema da risolvere insieme per il bene del nostro territorio” ribatte su facebook il sindaco di Campi Bisenzio (Firenze) Emiliano Fossi. “Ci siamo resi disponibili per offrire alla nostra squadra di calcio e alla nuova società di Rocco Commisso l’opportunità di uno spazio adeguato per realizzare una struttura così importante in tempi rapidi – aggiunge Fossi in una nota – e con grande beneficio per la Viola. Ci sono più opzioni e liberamente decideranno, come è giusto che sia”. Per il sindaco, “certo la Fiorentina non può continuare nell’incertezza, sono anni che si parla dello stadio, società e tifosi non possono stare a aspettare ancora, noi abbiamo solo messo sul tavolo un’opportunità che garantisce tempi rapidi e spazi adeguati. Chi guida un territorio vasto e importante come la Città metropolitana dovrebbe rifuggire tanto dal provincialismo quanto dal tifo: quella dello stadio non è una partita di calcio tra comuni limitrofi ma una grande opportunità per tutto il nostro territorio e per la Fiorentina, un patrimonio di tutti i tifosi”. “Nardella dice che vuole discutere insieme lo sviluppo infrastrutturale della Città metropolitana – conclude Fossi -: sono contento, noi ci siamo. Siamo pronti a farlo, rompendo però l’idea che ci siano figli e figliastri, territori cui devono essere assegnate funzioni sgradite ed altri cui devono essere assegnate funzioni di pregio”.
“Sulla vicenda dello stadio, ma, in generale, sull’intero tema della pianificazione urbanistica dell’area metropolitana, auspico che al più presto le istituzioni ritrovino il proprio ruolo e che si apra una discussione lontana da quella di queste ore. Capisco le ragioni del sindaco di Campi Bisenzio, non è con i botta e risposta o con le ripicche che possiamo pensare di disegnare il futuro del nostro territorio”. Lo afferma il sindaco di Sesto Fiorentino (Firenze) Lorenzo Falchi. “Lo stadio è una infrastruttura importante di rango metropolitano – aggiunge Falchi in una nota -. Mi stupisce che la sua collocazione al di fuori dei confini comunali di Firenze sia ancora un tabù. È inconcepibile che si pensi alla Piana solo per collocare infrastrutture e funzioni sgradite al capoluogo. Firenze e i comuni della cintura formano un’unica grande area urbana interconnessa che, come tale, deve essere governata e disegnata”. Per Falchi, “la logica del ‘o tutto o niente’ prospettata dal sindaco di Firenze denota poca lungimiranza ed è fuori luogo in bocca al sindaco metropolitano per il suo ruolo istituzionale”. Il sindaco spiega che “si è aperto mercoledì il nuovo consiglio della Città metropolitana e nell’occasione ho ascoltato dal sindaco Nardella parole condivisibili sulla necessità di allargare lo sguardo all’area vasta. Parole ben diverse, nei toni e nei contenuti da quelle ascoltate oggi. Siamo pronti – conclude Falchi – ad aprire una discussione sul futuro dell’area metropolitana, purché il confronto sia serio, lungimirante e centrato sugli interessi del territorio e sullo sviluppo sostenibile e riconosca ad ogni comunità il proprio ruolo”.