Firenze, “Il costo di 100 euro per un biglietto è ragionevole per un’opera. Questo teatro ha una malattia, dare biglietti gratis”, aveva detto il sovrintendente del Maggio Musicale Fiorentino, Alexander Pereira, in una videoconferenza stampa, a proposito delle critiche arrivate sul prezzo di 100€ per il biglietto del concerto diretto da Zubin Mehta del 17 giugno, il primo con il pubblico tornato in sala dopo i mesi di restrizioni sanitarie per il Coronavirus.
A queste parole del sovrintendente Pereira arriva, dopo poche ore, una dura risposta della vicepresidente, nonché assessora alla cultura, della Regione Toscana, Monica Barni: “Resto allibita e chiedo al sovrintendente Pereira quali siano i criteri, perché a me sfuggono, che lo portano a considerare ragionevole il costo di 100€ per assistere a un’opera. Non certo quelli che stanno alla base della cultura concepita come servizio pubblico. Peccato che i finanziamenti che ogni anno riceve il suo teatro sono, glielo ricordo, per l’80% provenienti da istituzioni pubbliche, una quota che mi parrebbe determinante per dare un’offerta conseguente, cioè pubblica”.
“L’offerta culturale – ha continuato Barni – non può e non deve essere solo appannaggio di chi si può permettere di pagare 100€, soprattutto in un momento come questo di grande difficoltà per tutti, in cui non possiamo concederci di relegare la cultura a un bene per pochi fortunati ma abbiamo il dovere di lavorare per renderla il più possibile diffusa e accessibile”.
“Prima di lasciare il teatro vuoto – ha concluso la vicepresidente – avrei evitato di mandare via gli studenti con la card anzi, li avrei fatti entrare in teatro perfino gratis. La malattia del teatro non sono i biglietti gratuiti, come dice Pereira, ma scelte troppo spesso esclusiviste che portano alla fine poche risorse e solo molta disaffezione”.
Ed in serata, un sorpreso ed infastidito, Alexander Pereira, scrive i suoi ‘chiarimenti’ con l’invito ad ‘informarsi meglio’ alla vicepresidente della Regione Toscana: “Cara vicepresidente Barni, ho letto la sua dichiarazione con molta sorpresa, lei lamenta che un posto per l’opera in giugno costa 100€ ma se avesse potuto informarsi meglio avrebbe saputo che la metà dei biglietti costeranno 50 euro e nessuno ha mai detto che la Maggiocard non varrà in cavea. A proposito dei concerti di questi giorni abbiamo anche puntato sullo streaming per rendere possibile lo spettacolo a molto più pubblico. Abbiamo voluto mantenere un bilanciamento della biglietteria: ci sono i 200 posti a 100euro, ma per tutti gli altri c’è la possibilità di comprare il biglietto per la visione on line a 9.90euro”.
“Per dare la possibilità alla gente di venire in teatro, a coloro che non possono pagare il prezzo necessario – ha ripreso, Pereira – io devo anche trovare gli appassionati che possono pagare 100 euro e di più. Con un prezzo medio di 26 euro a biglietto il teatro non è in grado di portare la qualità necessaria per far aumentare il pubblico, per trovare i turisti internazionali, per trovare i finanziamenti privati, o, detto più semplicemente, per rendere onore alla grande tradizione del Maggio Musicale Fiorentino”.
“Sono molto triste che lei mi veda come una persona poco sociale ed elitaria! Non è così! La prima cosa che ho realizzato a Firenze è stata l’opera per bambini, e i biglietti costavano solo 1 euro – ha concluso il sovrintendente -. Signora vicepresidente, deve farmi lavorare e dopo attaccarmi, non viceversa. Anche oggi ho detto che quando lascerò il Maggio, vorrò essere giudicato per il lavoro che ho fatto per tutto il teatro e specialmente per le persone che adorano la musica e che economicamente fanno fatica a poter vivere il loro entusiasmo e la loro passione. Spero di averle dato qualche chiarimento. Anche il suo rappresentante in Consiglio, l’onorevole Valdo Spini che era presente in conferenza, potrà darle ulteriori informazioni di prima mano”.