E’ avvenuto ieri l’incontro tra il governo e Anci sul cosiddetto ‘Piano periferie’, durante il quale era presente il Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e una delegazione di sindaci, tra i quali Dario Nardella che non si fida del governo: “ha respinto la proposta di eliminare il taglio. Se c’è volontà perché aspettare il decreto?”.
E’ avvenuto ieri il vertice a Palazzo Chigi tra Governo e Anci sul ‘Piano periferie’. All’incontro con il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, e il sottosegretario al ministero dell’Economia, Massimo Garavaglia, hanno partecipato con Decaro, i sindaci di Roma, Virginia Raggi; Torino, Chiara Appendino; Padova, Sergio Giordani; Treviso, Mario Conte; Livorno, Filippo Nogarin, Bologna, Virginio Merola; Firenze, Dario Nardella; Pesaro, Matteo Ricci; Parma, Federico Pizzarotti; Cosenza, Mario Occhiuto; il vicepresidente dell’Anci, Roberto Pella; il presidente del Consiglio nazionale dell’associazione, Enzo Bianco; e il coordinatore delle Anci regionali, Maurizio Mangialardi.
Sul tavolo il governo ha portato un decreto, da presentare entro una settimana, dieci giorni, che andrà a stanziare nell’arco di tre anni i fondi del piano per le periferie congelati dal Milleproroghe. E mentre proprio ieri sera Decaro ha annunciato “principi e fondi tutti salvi”, il sindaco di Firenze Dario Nardella non nasconde la sua contrarietà ai microfoni di Controradio: “Non abbiamo visto nessun testo del decreto, non sappiamo quando verrà presentato e non abbiamo certezze nè sui contenuti nè sulle modalità. Ad oggi l’unico fatto è la conferma del taglio del Milleproroghe”.
Oggi alla Camera si vota il maxi emendamento per tagliare i fondi destinati alla riqualifica delle periferie, già passato al Senato. Dopo l’incontro di ieri Nardella non si fida del governo e delle sue proposte: “Se il governo viole rimettere questi soldi, perché non lo fa già oggi co il voto su l Milleproroghe alla Camera. Come possiamo credere al fatto che lo farà in un decreto la prossima settimana se non l’ha voluto fare oggi?”.
E continua il sindaco di Firenze: “Il Milleproroghe prevede un taglio da 1,6 miliardi sul bando periferie. Se rimanesse questo taglio dobbiamo difenderci in tutti i modi, anche per vie legali. Per Firenze si tratta di 18 milioni di euro, di cui più la metà già contrattualizzati. E’ una cosa mai vista quella di togliere soldi stanziati e confermati con convenzioni e non permetterò che siano i cittadini, i fiorentini, a pagare per questo”.
Dall’altra parte, il Presidente di Anci, Antonio Decaro, commenta: “Abbiamo deciso di non sospendere le relazioni istituzionali con il governo perché il presidente del Consiglio si è impegnato entro una settimana, dieci giorni, a risolvere il problema creato dal blocco dei fondi per il bando periferie disposto in Senato ad agosto con un emendamento al Milleproroghe”. E continua: “Non abbiamo capito le motivazioni per le quali non è possibile porre rimedio in queste ore. Ma registriamo un impegno importante. Che metteremo alla prova dei fatti. Come ho annunciato direttamente al presidente Conte, se non si arriverà alla soluzione, noi sindaci non parteciperemo più ai lavori della conferenza unificata, dal cui esame passano tutti i provvedimenti”.
“Nel Milleproroghe – conclude Decaro – erano stati cancellati finanziamenti per un miliardo e seicento milioni. Soldi destinati ai cittadini più fragili, alle zone delle città in cui si concentra il disagio, alle periferie. La trattativa partiva di là. Abbiamo ottenuto l’impegno del capo del governo perché tutti quei soldi siano recuperati, sebbene rimodulati nel tempo, tenendo conto delle esigenze di ogni Comune”.