La Digos è entrata in due case di attivisti facenti parte di ‘Ultima Gnerazione’, il movimento che ha deciso di imbrattare Palazzo Vecchio per protestare contro il cambiamento climatico.
Il movimento ‘Ultima Generazione‘ ha commentato quanto successo a due loro attivisti, che hanno visto il sequestro di molti oggetti personali a causa della perquisizione avvenuta all’interno dello loro case. “Le forze dell’ordine hanno perquisito le abitazioni di Giordano e Nicole, sequestrando i loro computer, telefoni e schede telefoniche, e perfino un libro. Un’ulteriore perquisizione è stata effettuata nella casa della persona della quale da ieri Nicole era ospite”.
I due attivisti avevano imbrattato la facciata di Palazzo Vecchio il 17 marzo scorso, per protestare contro il cambiamento climatico. Un “provvedimento del tutto sproporzionato – commenta Ultima generazione – se rapportato ai reati loro contestati successivamente alle azioni di disobbedienza civile nonviolenta che hanno compiuto”.
“Mi hanno portato via il telefono cellulare, il pc fisso, dei volantini e anche un libro – ha detto Giordano nello stesso comunicato -. Mi sono sentito trattato come uno dei peggiori criminali. Ti senti trattato come fossi una persona pericolosa, che va controllata perché fa chissà quali attentati, quando sei una persona normale. Anche loro, quando sono entrati, e sono stati cordiali, si sono resi conto che era una situazione un po’ assurda”.
Ora i due giovani sono indagati per l’imbrattamento con vernice della facciata di Palazzo Vecchio. La Digos ha infatti effettuato le perquisizioni in abitazioni di loro pertinenza a Empoli (Firenze) e Lucca. Secondo quanto riferito sono stati sequestrati, oltre che i telefoni e un computer, anche pen drive e dei volantini.