Una nuova frontiera per ridurre l’uso di pesticidi in agricoltura. E’ quanto sperano di ottenere all’interno dell’Università di Pisa dopo aver dato il via ad un progetto che ha questo come obiettivo.
I microrganismi autoctoni presenti nel terreno possono rappresentare la chiave per aumentare la resistenza delle piante coltivate nei confronti delle erbe infestanti. Identificare quali sono nei suoli di sette diversi paesi Europei, riprodurli e utilizzarli per ridurre l’uso dei pesticidi in agricoltura è il compito dell’Università di Pisa nell’ambito del progetto Europeo Good (AgrOecOlogy for weeDs), finanziato all’interno del programma Horizon Europe.
“I microrganismi benefici autoctoni di sette paesi europei saranno moltiplicati a Pisa e utilizzati per inoculare i semi di piante di copertura per aumentare la loro capacità di competere con le erbe infestanti”, spiega la professoressa Alessandra Turrini del Dipartimento di Scienze Agrarie, Alimentari e Agro-ambientali dell’Ateneo pisano, responsabile scientifica del progetto al quale lavora insieme ai colleghi e le colleghe Monica Agnolucci, Luciano Avio e Manuela Giovannetti. Good, che ha ufficialmente preso il via a maggio, ha come obiettivo lo studio di strategie innovative e sostenibili per ridurre la dipendenza dagli erbicidi, che rappresentano la seconda categoria di pesticidi più venduta in Europa.
Il progetto, si spiega in una nota, si inserisce nell’ambito delle iniziative europee volte a ridurre del 50% l’uso di pesticidi entro il 2030, e ad accelerare la transizione verso agroecosistemi sostenibili, resilienti, produttivi, sicuri e salutari, a basso impatto climatico, capaci di fornire di nuovo importanti servizi ecosistemici. Al progetto Good partecipano 20 partners da 11 paesi europei, Italia, Spagna, Portogallo, Serbia, Grecia, Cipro, Francia, Belgio, Irlanda, Olanda, Lettonia appartenenti a sei diverse regioni pedo-climatiche Europee, dall’area atlantica alle aree nordiche e continentali fino a quelle mediterranee, per assicurare una rappresentazione bilanciata dei diversi sistemi produttivi.
Il progetto, svilupperà, in un periodo di quattro anni, una rete Europea per la gestione agroecologica delle piante infestanti, che comprende 16 Living Labs, con lo scopo di aumentare e condividere le conoscenze e le esperienze, creando anche links con altri progetti e reti che operano nel campo della agroecologia e della gestione integrata dei pesticidi.