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Pezzi di pietra dentro la Cupola del Brunelleschi: “Nessun rischio per il monumento”

Firenze Cupola del Brunelleschi

Foto d'archivio

Pezzi di pietra dentro la Cupola del Brunelleschi. Il fatto sarebbe accaduto nella serata di venerdì scorso, quando l’ultimo gruppo di turisti era uscito. Nessun è rimasto ferito tra gli addetti del celebre monumento. E’ quanto riportano oggi Repubblica e Tirreno.

Richiamando alla memoria quanto accaduto il 19 ottobre 2017 nella basilica di Santa Croce, quando un turista morì colpito da un frammento di pietra distaccatosi da un capitello, c’è stata paura per il distaccamento di alcuni pezzi di pietra dentro la Cupola del Brunelleschi.

Secondo una prima ricostruzione, riferiscono i giornali, il danno ha interessato uno degli oblò che sovrastano la scala che porta alla cima della Cupola del Brunelleschi, nel tratto più ripido e basso: due i pezzi di pietra che sarebbero caduti. Testimoni dell’accaduto due addette alla sorveglianza, dipendenti della Rear che detiene l’appalto del servizio. Sul posto è intervenuta la squadra tecnica dell’Opera di Santa Maria del Fiore.

“Le prime verifiche, effettuate nell’immediatezza dell’accaduto, non hanno evidenziato rischi per il monumento – ha dichiarato il direttore generale Lorenzo Luchetti -. E anche le ulteriori verifiche tecniche con personale interno dell’Opera, effettuate la mattina successiva, hanno permesso di escludere la possibilità di ulteriori distacchi. Per questo è stato possibile riaprire il monumento in totale assenza di rischi”.

L’accesso alla Cupola del Brunelleschi, sabato mattina, è rimasto interdetto fino alle 10, per poi riprendere normalmente. Preoccupati i sindacati. “Non siamo certi che ci siano le condizioni di sicurezza minime almeno fino a che l’Opera non ci permette di prendere visione della relazione redatta dopo il sopralluogo e l’intervento. Abbiamo chiesto l’accesso alle informazioni ma ci è stato negato” dichiara Beppe Martelli di Filcams-Cgil. Oggi, al termine di un confronto, le rappresentanze decideranno se indire o meno lo stato di agitazione e “se sarà necessario anche uno sciopero” afferma Martelli.

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