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Pg Cassazione chiede appello bis per Verdini

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© Imagoeconomica

Appello bis per l’ex senatore Denis Verdini, accusato di bancarotta e altri reati nel processo per il crac del Credito cooperativo fiorentino: lo ha chiesto il Pg della Cassazione Pasquale Fimiani nella sua requisitoria in quanto sarebbero da riesaminare alcuni episodi di bancarotta, e sarebbero prescritti due capi di imputazione relativi alla truffa ai danni dello Stato sui fondi per l’editoria. In appello Verdini era stato condannato dalla Corte di Firenze a sei anni e dieci mesi, nove anni in primo grado.

Verdini è stato presidente del Credito Cooperativo Fiorentino (Ccf), la banca di Campi Bisenzio che ha ‘guidato’ per un ventennio dal 1990 al 2010 e che, secondo le accuse, venne svuotata di ingenti risorse finanziarie sotto la sua gestione. In particolare, la sentenza d’appello emessa dalla Corte di Firenze il tre luglio del 2018 che ha inflitto all’ex senatore sei anni e dieci mesi è stata pronunciata per i reati di bancarotta e in continuazione per i reati di truffa allo Stato sui fondi per l’editoria percepiti tra 2010 e 2011 dai giornali del suo gruppo.

L’appello aveva anche confermato l’interdizione perpetua dai pubblici uffici e già nel verdetto del 2018 aveva annullato per prescrizione alcuni capi di imputazione, tra i quali la truffa allo Stato per due anni di contributi all’editoria relativi al 2008 e al 2009. Tra i coimputati di Verdini, anche l’imprenditore Riccardo Fusi la cui posizione è stata stralciata oggi dalla Quinta sezione penale della Cassazione. Per lui l’udienza slitta a data da destinarsi. In appello Fusi era stato condannato a cinque anni e dieci mesi, insieme al suo socio Roberto Bartolomei . Per entrambe i soci, proprietari della ex Btp, società di costruzioni che ricevette notevoli finanziamenti dal Credito cooperativo fiorentino, le condanne aumentarono in secondo grado di quattro mesi ciascuno. Partivano da cinque anni e mezzo in primo grado. Sempre per il dissesto dell’ex Ccf sono stati condannati in appello a 3 anni e 4 mesi Monica Manescalchi e Leonardo Rossi.

Inoltre la corte fiorentina aveva ha accolto patteggiamenti per l’ex dg della banca Pietro Italo Biagini a 3 anni e 10 mesi (in primo grado erano 6 anni per bancarotta fraudolenta), con interdizione temporanea dai pubblici uffici (in primo grado era perpetua), e per numerosi membri del cda e revisori dei conti, tutti condannati a 1 anno e 8 mesi a parte Fabrizio Nucci (1 anno e 9 mesi).
Per la truffa al fondo per l’editoria la corte di appello aveva condannato, tra gli altri, anche l’ex a.d. e ex deputato di Ala Massimo Parisi a 1 anno, 5 mesi e 15 giorni; l’ex presidente della Ste Girolamo Strozzi Majorca a 8 mesi e 15 giorni; il manager Pierluigi Picerno a 9 mesi e 15 giorni.

(Fonte ANSA)

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