Lun 23 Dic 2024
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ToscanaAmbientePiana lucchese stop a camini e biomasse da novembre a marzo

Piana lucchese stop a camini e biomasse da novembre a marzo

Lucca, in 14 Comuni della piana lucchese scatterà da novembre il divieto di utilizzo di camini e impianti a biomasse con classe emissiva inferiore a 3 stelle, a tutela della qualità dell’aria. Contemporaneamente la Regione vara un bando da 3 milioni di euro per il triennio 2021-2023 per incentivare la sostituzione degli impianti inquinanti.

Ogni anno, spiega una nota, a partire dal 2021, nel periodo che va dal 1° novembre al 31 marzo successivo, nella piana lucchese, sarà vietato l’utilizzo di generatori di calore alimentati a biomasse (legna, pellet, cippato di legna, etc..). Sono compresi anche i focolari aperti o che possono funzionare aperti, mentre sono esclusi i generatori di calore che rappresentano l’unico sistema di riscaldamento dell’abitazione.

Lo prevede la legge regionale 26 (approvata a inizio agosto e che modifica la precedente legge in materia, la 74 del 2019), che si è resa necessaria in seguito alla sentenza della Corte di giustizia europea del 10 novembre 2020, che ha accertato per il periodo 2008-2017, da parte dell’Italia, il non rispetto dei valori limite in materia di Pm10 previsti dalla direttiva in materia di qualità dell’aria.

In Toscana ci sono alcune aree oggetto della sentenza: l’area di Prato-Pistoia, che dal 2018 non registra più superamenti, e la piana lucchese in cui tuttora permangono i superamenti. “Continueremo a rafforzare le azioni per risanare la qualità dell’aria nella piana lucchese – spiega l’assessore all’ambiente Monia Monni – e, per ridurre i giorni di superamento del valore limite giornaliero, così come accaduto ad esempio nell’area di Prato-Pistoia, l’impegno all’adozione di misure specifiche deve essere potenziato. Nei giorni scorsi ho avuto un incontro con i rappresentanti dei Comuni coinvolti per illustrare le misure messe a punto. Il bando dovrebbe partire già a settembre”.