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Piano Lupo verso l’approvazione, abbattimento rinviato di due anni

Il Piano lupo  prevede monitoraggio della popolazione, campagne di informazione, gestione dei pascoli, lotta agli incroci con i cani, rimborsi più rapidi

Il Piano Lupo del Ministero dell’Ambiente va questo pomeriggio in Conferenza Stato-Regioni per la definitiva approvazione. L’ultima versione prevede che la decisione sulla possibilità di abbattimento selettivo dei lupi sia rinviata di due anni. La possibilità di abbattere i lupi giudicati pericolosi per gli allevamenti e le persone è il punto controverso del Piano: ha provocato forti polemiche da parte degli ambientalisti e l’opposizione della maggior parte delle Regioni, bloccando finora l’approvazione. Il rinvio di questo punto dovrebbe permettere l’approvazione del Piano, che per il resto non trova opposizione.

Le associazioni ambientaliste, il Movimento 5 Stelle e i Verdi hanno ribadito di essere contrari anche al rinvio della decisione sugli abbattimenti selettivi, e chiedono che questi vengano esclusi definitivamente. Il Piano lupo del Ministero dell’Ambiente, elaborato da Ispra e una settantina di esperti, prevede monitoraggio della popolazione, campagne di informazione sui sistemi di prevenzione naturali (cani pastori, rifugi, recinti elettrificati), gestione dei pascoli, lotta agli incroci con i cani, rimborsi più rapidi. Come misura estrema, la bozza originaria prevedeva anche un abbattimento controllato (ovvero la riapertura della caccia, proibita dal 1971) fino al 5% della popolazione complessiva in Italia (stimata in 1.000-1.200 esemplari sugli Appennini e un centinaio sulle Alpi).

La nuova stesura prevede invece un monitoraggio nei prossimi due anni della popolazione, con uno stanziamento di 1,5 milioni di euro fino al 2020.

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