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Piano Operativo, parte ascolto digitale dei cittadini

?Firenze, come previsto dalla legge regionale 65 del 2014, Palazzo Vecchio ha intrapreso, lo scorso 24 dicembre, il procedimento di sostituzione del regolamento urbanistico con il Piano Operativo comunale che disegnerà la città dei prossimi cinque anni.

Per arrivare al Piano Operativo, nuovo strumento urbanistico di Firenze, prende avvio oggi una prima fase di ascolto digitale dei cittadini, che avranno l’opportunità di contribuire alla pianificazione urbana e alla definizione delle scelte sulla destinazione di spazi e funzioni: è ‘Firenze Prossima’ lo spazio digitale dedicato a raccogliere idee per immaginare la città di domani partendo dai bisogni e dai desideri di chi vive a Firenze.

Dal tema della residenza per il Quartiere 1 con le leve più efficaci per riportare residenti in centro storico, a quello della riqualificazione di Campo di Marte e dello stadio Franchi per il Quartiere 2, con le funzioni per vivere l’impianto sportivo ogni giorno come le ipotesi di abbattimento della cancellata o dell’inserimento di attività commerciali o di aggregazione sociale. Ma anche, per il Quartiere 3, il tema della tramvia che arriverà a Gavinana e di quali possano essere le opere connesse da realizzare per accompagnare questa trasformazione della città; per il Galluzzo le idee su come impiegare gli oneri di Esselunga ancora non destinati; sul Quartiere 4 le funzioni da accogliere nel parco che nascerà al posto del Poderaccio e i miglioramenti al parco dell’Argingrosso, per arrivare al Quartiere 5 con il tema della tramvia Leopolda-Piagge e delle funzioni pubbliche da inserire nell’ex Meccanotessile ancora da individuare.

Alla fase dell’ascolto digitale, che si svolgerà dal primo ottobre al primo novembre, seguiranno le ulteriori modalità di partecipazione ufficiale che riguarderanno poi anche i soggetti collettivi.

L’iniziativa si basa su una serie di strumenti, a partire dal sito www.firenzeprossima.it che ospita le informazioni sul progetto e sugli strumenti di pianificazione urbana; la mappa della città e i link alla compilazione dei questionari (si possono compilare solo online); una sezione Faq con le risposte utili a comprendere il funzionamento; una sezione ‘Risultati’ che sarà visibile dal 16 novembre. Sono disponibili cinque questionari (uno per ogni quartiere, con una sezione comune per tutti e una specifica per ciascun quartiere), compilabili direttamente dal sito web o da link diretti che saranno diffusi via social network e whatsapp (dal 1° ottobre al 1° novembre). I questionari sono divisi in due sezioni: la prima ‘Come va?’ finalizzata a comprendere abitudini, cambiamenti post Covid e bisogni; la seconda ‘Firenze Prossima: immagina il tuo quartiere e la città’, che consente di interagire su mappe indicando una zona/rione di interesse. I questionari possono essere compilati da tutti coloro che vivono, lavorano, studiano o frequentano abitualmente Firenze, a titolo personale. I soggetti collettivi (parti sociali, ordini, associazioni) saranno coinvolti in incontri dedicati nel percorso di partecipazione, previsto nell’iter di adozione del Poc, che prenderà avvio dopo la fase digitale di ascolto.

È possibile compilare solo un questionario per quartiere, ma si possono avere più quartieri di interesse (dove si vive, si lavora, si studia, o altro). I dati sono raccolti in forma anonima e aggregata. A questi strumenti si aggiungono tre canali social, Facebook, Instagram e Twitter, sui quali sarà implementata la strategia di comunicazione online, finalizzata a promuovere la compilazione dei questionari e attraverso i quali saranno successivamente diffusi i risultati (dal 16 novembre). Comunicazioni e risultati saranno poi rilanciati sui canali ufficiali del Comune di Firenze e attraverso le newsletter dei Quartieri. È inoltre prevista una campagna offline con volantini e poster con QRCode da distribuire nelle sedi degli uffici comunali aperti al pubblico e nelle sedi dei quartieri. Il progetto ‘Firenze prossima’ è realizzato con Lama Agency.

La fase di ascolto digitale arriva dopo la proroga di un anno della validità dei regolamenti urbanistici comunali, a seguito di un emendamento approvato il 26 maggio scorso dal Consiglio regionale della Toscana. A febbraio 2020, in vista della scadenza del Ruc, l’assessorato all’Urbanistica del Comune di Firenze aveva già pubblicato l’avviso per far emergere edifici dismessi o sottoutilizzati in città da inserire nel nuovo strumento urbanistico, oltre ad aspetti migliorativi del regolamento in scadenza. Sempre a febbraio sono stati firmati gli accordi di ricerca con il dipartimento di Architettura (Dida) dell’Università di Firenze per arrivare a una revisione della disciplina degli interventi ammessi attraverso una classificazione più articolata del patrimonio edilizio storico e con i dipartimenti Dagri e Dida per mappare le isole di calore presenti in città e definire azioni di contrasto. Ad aprile 2020, inoltre, è stato siglato l’accordo tra Comune di Firenze, Soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio Firenze Prato e Pistoia e Dipartimento di Storia, archeologia, geografia, arte e spettacolo (Sagas) dell’Università di Firenze per individuare strategie comuni nell’ambito dei nuovi strumenti urbanistici in via di definizione.

Il percorso per ridisegnare la Firenze del futuro ha preso il via il 24 dicembre 2019 con l’avvio del procedimento (come previsto dalla legge regionale 65 del 2014) per l’elaborazione del nuovo Piano operativo e della variante al Piano strutturale, approvato dalla giunta di Palazzo Vecchio su proposta dell’assessore all’Urbanistica Cecilia Del Re. Il regolamento vigente, approvato nel 2015 con contestuale variante al piano strutturale, ha validità di cinque anni (scadenza originaria il 3 giugno 2020, prorogata di un anno) sia per le previsioni di opere pubbliche che per le aree di trasformazione soggette a piano attuativo o a intervento edilizio diretto convenzionato. Contestualmente all’avvio per la formazione del nuovo Piano operativo, la giunta ha approvato anche l’avvio al procedimento di conformazione al Piano di indirizzo territoriale (Pit) paesaggistico, di valutazione ambientale strategica e di formazione del Piano del verde.

Gimmy Tranquillo ha intervistato l’assessora all’Urbanistica Cecilia Del Re:

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