Il ministro degli interni Matteo Piantedosi è intervenuto durante l’undicesima edizione del Premio Narrativa Giovane che si è tenuta oggi a Firenze.
“Troppo spesso nella contemporaneità il termine politica viene degradato a qualche cosa che è legato alle dinamiche partitiche o di altro genere, insomma non fa emergere quella nobiltà originaria che Giovanni Spadolini evidenziava: la politica come cultura, la politica che non poteva esistere senza la cultura”. Lo ha detto il ministro degli Interni che oggi si trovava a Firenze e rivolgendosi ai giovani partecipanti dell’undicesima edizione del Premio Narrativa Giovane, evento promosso dalla Fondazione Spadolini Nuova Antologia.
“Spadolini disse che la cultura era qualcosa di inscindibile dalla sua iniziativa politica, quindi studiare, fare cultura, significa fare politica”, ha affermato il ministro. “Fare cultura, dedicarsi alla cultura, studiare, nel caso dei giovani – ha poi aggiunto – significa alimentare la propria libertà. C’è un tratto comune che va dalla libertà alla cultura, alla politica”. Spadolini, ha ricordato il ministro, “è stato un grandissimo intellettuale e un grandissimo politico, interprete della storia nazionale: ma è stato soprattutto un grande anticonformista, in un senso non distruttivo, non nel senso solo di rompere, ma nel senso di avere una visione critica delle cose della vita e della cultura, che non fossero improntate alla banalità. Spadolini fondava questa sua visione della vita, della cultura, della politica sul pensiero di Gobetti, di cui è stato un grande studioso”.
“Dovete studiare – ha continuato Piantedosi – approfondire, non assecondare a tutti i costi il pensiero dominante, avere la capacità e la volontà anche di provare a cambiare il quadro delle idee, e se è il caso anche cambiare le stesse vostre idee, perché anche cambiare idea qualche volta può avere un tratto di nobiltà”. “Spadolini vi avrebbe incoraggiato a continuare a studiare – ha proseguito – per coltivare il pensiero critico, apprendere dagli esempi ma anche discostarvi dagli esempi, l’importante è che voi vi dedichiate sempre al cambiamento, e studiate per immaginare e per cambiare il mondo”. Da qui, ha aggiunto il ministro, “l’esortazione anche rispetto a giornate come quella di oggi è a non rinunciare a costruire la vostra personalità attraverso lo studio e la cultura”.
Durante la cerimonia di premiazione era presente anche il sindaco di Firenze Dario Nardella.