Lun 23 Dic 2024
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ToscanaDirittiPietre d'inciampo per le vittime della Shoah anche a Firenze

Pietre d’inciampo per le vittime della Shoah anche a Firenze

?Posate a Firenze le prime pietre d’inciampo per le vittime della Shoah, questa mattina infatti, si è tenuta la posa e la cerimonia di inaugurazione in via del Gelsomino, mentre nel pomeriggio si è proseguito in via del Proconsolo, via Ghibellina e piazza Donatello.

I nomi di undici martiri fiorentini del nazifascismo sono, da oggi, incisi nella memoria cittadina con l’apposizione delle “pietre d’inciampo” dell’artista tedesco Gunter Demnig.

Il progetto, voluto dalla Comunità Ebraica di Firenze e dal Comune, prende vita dopo l’approvazione dell’apposita delibera, il 9 aprile scorso. Le creazioni di Demnig, le Stolpersteine, avviate in Germania nel 1995, sono ormai presenti in numerose città europee: riportano il nome di una vittima della Shoa e vengono posizionate nei luoghi che questi toccò nella sua vita.

Ben 24 sono i paesi europei dove è installata almeno una pietra. In Italia sono presenti in diverse città, tra cui Roma, dove alcune pietre furono trafugate, per poi essere reinstallate dall’artista e Napoli. Ora anche a Firenze sará realizzato un vero e proprio percorso della memoria sulle tracce delle famiglie ebree arrestate e deportate nei campi di sterminio negli anni del secondo conflitto mondiale.

Nella nostra città oltre 300 persone furono catturate nelle retate nazifasciste del 1943- ’44 nella nostra città e solo 17 tornarono a casa al termine del conflitto.

Presenti stamane, tra gli altri, la vicesindaca e assessora alla toponomastica Cristina Giachi, l’assessore all’educazione Sara Funaro, l’assessore alla cultura delle memoria Alessandro  Martini, la presidente del Quartiere 3 Serena Perini, il rabbino Gadi Piperno, il presidente della Comunitá ebraica Marco David Liscia, l’arcivescovo di Firenze cardinale Giuseppe Betori, la viceprefetta vicaria Paola Berardino, il questore Armando Nanei, i rappresentanti delle forze dell’ordine, di Aned e del museo della deportazione di Prato, i bambini di alcune scuole cittadine.

Gimmy Tranquillo ha intervistato il rabbino Gadi Piperno e la vicesindaca Cristina Giachi: