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Piombino: Cgil, sciopero se non ci sono garanzie

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Sul tema del Porto di Piombino torna la Cgil di Livorno. In vista uno sciopero qualora non vengano presi in considerazione i punti critici esposti.

La Cgil di Livorno ha annunciato “la volontà di sciopero per tutti i comparti della Val di Cornia”, il comprensorio retroterra di Piombino (Livorno), perché non ha ricevuto “le opportune garanzie” su alcune criticità che riguardano il progetto per il rigassificatore.

Il sindacato riporta tre punti critici: operatività del porto di Piombino, ‘raggio di rischio’ per eventuali incidenti gravi, salute e ambiente. La Cgil è in attesa di ricevere una convocazione da parte del presidente della Toscana e commissario straordinario per l’opera, Eugenio Giani, per chiarire questi punti, altrimenti il sindacato è pronto a fissare la data dello sciopero.

“Noi non siamo contro i rigassificatori in questa fase di transizione energetica – spiega Fabrizio Zannotti, segretario Cgil Livorno – noi abbiamo una serie di perplessità che abbiamo illustrato sia a Snam che a Giani. Attendiamo in queste ore una convocazione da parte di Giani per chiarire alcuni aspetti tecnici”.

Il segretario prosegue “La cosa che ci preoccupa di più, e su cui saremo intransigenti, è l’operatività del porto di Piombino, non possiamo permettere che si blocchino le attività del porto. Bisogna capire se, considerato il raggio di rischio del rigassificatore, la Capitaneria di porto, l’Autorità di sistema e i Vigili del fuoco permetteranno l’attracco di lavoratori esterni, legati alle acciaierie e alla Pim, all’interno dell’ipotetico raggio di esplosione”.

“Aspettiamo un incontro con Giani prima della conferenza dei servizi – conclude Zannotti – per capire se i nostri timori sono fondati”.

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