Lo affermano con una nota diversi operatori marittimi fra cui l’agenzia Mixos Ivo Miele, Piloti porto Piombino, Freschi Alessandro & C. Shipping and forwarding agency, Gruppo Ormeggiatori e barcaioli porto di Piombino, D’Arienzo srl e Stmp Piombino.
“Se, in questi ultimi due anni, non ci fosse stato il rigassificatore, oltre al calo strutturale delle nostre prestazioni, sarebbero potuti venire meno anche alcuni servizi essenziali per la sicurezza del portoIl porto di Piombino ha perso traffici negli ultimi anni” e adesso, rispetto alle critiche contro il rigassificatore di Snam, “la realtà è che l’unico traffico portuale che negli ultimi anni ha dato ossigeno al cluster marittimo di Piombino è quello delle rinfuse solide, ma soprattutto quello delle rinfuse liquide importate attraverso il Terminal Fsru Italis Lng” “.
Lo affermano con una nota diversi operatori marittimi fra cui l’agenzia Mixos Ivo Miele, Piloti porto Piombino, Freschi Alessandro & C. Shipping and forwarding agency, Gruppo Ormeggiatori e barcaioli porto di Piombino, D’Arienzo srl e Stmp Piombino.
I firmatari evidenziano che “dall’1 gennaio non è più consentito il passaggio del gas russo verso il continente europeo attraverso i metanodotti ucraini”, quindi “il gas naturale liquefatto continuerà ad essere sempre più strategico per assicurare le risorse energetiche necessarie all’ Italia” e “Piombino è adesso nella condizione di essere al centro dell’agenda politica nazionale. “In caso di spostamento del rigassificatore – continuano – il porto subirebbe un grave danno derivante dalla perdita di un traffico essenziale per la sua sopravvivenza”.
Anche sotto il profilo occupazionale “non è stato posto adeguatamente in risalto l’impatto avvenuto sia sull’indotto che sugli operatori portuali che hanno potuto mantenere gli organici inalterati e, in alcuni casi, anche incrementarli”.
Quindi, “chi ancora oggi patrocina la causa del trasferimento del rigassificatore da Piombino dovrebbe responsabilmente valutare anche le conseguenze che ne deriverebbero. Noi siamo sicuri che si aprirebbe una profonda crisi di tenuta di tutto il sistema portuale con gravi ripercussioni anche sul piano occupazionale”. I firmatari concludono che sia “estremamente funzionale ed indispensabile al porto ed alla sua città la permanenza del rigassificatore a Piombino ben oltre il 2026” e chiedono alle istituzioni “un doveroso ripensamento” sulla sua permanenza.